Scempio lungo i confini del Parco delle Dolomiti Friulane, dove uno sciacallo dorato è stato trovato morto e legato a un cartello di benvenuto. Per gli animalisti il caso appare chiarissimo: sarebbe stato un bracconiere a macchiarsi le mani di sangue
Un’immagine raccapricciante è stata scattata nelle ultime ore all’ingresso del Parco naturale delle Dolomiti Friulane, tra le località Claus e Cimolais. Sul cartello che dà il benvenuto ai visitatori nell’area vi è un animale morto.
Si tratta di uno sciacallo dorato, una specie che in Italia è particolarmente vulnerabile. Il corpo è stato esposto come fosse un trofeo e ciò lascerebbero pensare a un atto di bracconaggio rivendicato da chi ha tolto la vita al selvatico.
Tuttavia, le cause della morte devono essere ancora chiarite. Saranno gli accertamenti condotti sulla carcassa a stabilire cosa ha ucciso questo sciacallo dorato e a far partire eventuali indagini.
Per le associazioni di tutela animale non vi sono dubbi. Sarebbe stato un bracconiere a uccidere l’animale, forse scambiandolo per un’altra specie.
Lo sciacallo dorato è un animale selvatico a metà tra una volte e un lupo. È diffuso nella Penisola balcanica ed è arrivato in Italia negli anni Ottanta proprio nei territori della Venezia Giulia. Da allora, l’animale è stato segnalato in diverse regioni italiane, come diversi sono stati gli esemplari intrappolati e salvati dai CRAS.
Le associazioni animaliste denunciano l’emergenza bracconaggio nella Regione e chiedono un intervento deciso per punire questi macabri gesti e tutelare maggiormente la fauna selvatica territoriale.
Il fatto è estremamente grave, non solo perché parliamo di una specie protetta. Episodi del genere sono ciò che scaturisce dall’odio ingiustificato verso la fauna selvatica, un accanimento che sfocia in sempre più conflitti.
Lo confermano anche i tanti, troppi, casi di lupi uccisi nel nostro Paese. La lotta al bracconaggio va intensificata, in tutta Italia, su questo non ci piove.
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