Salviamo l’orso MJ5 che in Trentino ha attaccato un escursionista, la petizione per fermare la condanna a morte

L'orso MJ5 è stato condannato a morte dopo aver attaccato un escursionista in Val di Rabbi, Trentino, in una vicenda ancora non del tutto chiara. Salviamolo dall'abbattimento, firmando una petizione lanciata dagli animalisti

Catturato per poi essere ucciso. In questo modo si metterà la parola fine alla vita e alla vicenda dell’orso MJ5, il plantigrado che in Trentino aveva attaccato recentemente un escursionista in Val di Rabbi. Una decisione assurda e inaccettabile quella della Provincia di Trento, l’ennesima esecuzione per i grandi carnivori che popolano il territorio trentino.

Il presidente Fugatti aveva parlato sin da subito di possibile abbattimento anche se la vicenda restava e resta tuttora opaca. Proprio per questo l’associazione Meta Parma ha lanciato una petizione per salvare l’orso MJ5 dalla condanna a morte che pende sulla sua testa e scoprire la verità su quanto accaduto.

Secondo il racconto fatto dal presunto aggredito, Mj5 avrebbe attaccato l’uomo lasciandogli graffi e un morso in testa, ma stranamente questi segni non sono stati mostrati al popolo italiano. Non è stata pubblicata neanche una foto dei segni dell’aggressione, eppure sono state rilasciate numerose dichiarazioni e interviste sull’accaduto. Dobbiamo fidarci sulla parola? Non possiamo, visto il veloce evolversi della questione in una sentenza di condanna a morte, senza processo e senza possibilità di difesa. Vogliamo sapere come sono andate realmente le cose, e vogliamo le prove, vogliamo che vengano fatte indagini per chiarire la questione, scrive Meta Parma.

MJ5 è stato condannato poiché pericoloso senza aver mai ucciso nessuno. La sua colpa? Quella di essere un orso, un predatore in un territorio ostile: il Trentino. Dinanzi alla notizia del suo abbattimento associazioni e animalisti sono insorti furibondi.

Non è ammissibile pensare di poter risolvere i problemi uccidendo la fauna selvatica. Non si può procedere in questo modo. Più volte gli esperti hanno sottolineato come la convivenza orso – essere umano sia possibile se solo ci si sforzasse di renderla effettivamente possibile con una gestione adeguata e non misure estreme.

L’impegno non deve partire solamente dalla Regione, ma dal singolo. Sapere come comportarsi correttamente nelle aree in cui è segnalata la presenza dei plantigradi è un dovere di ciascun cittadino. Il piccolo Alessandro ha agito in maniera impeccabile quando un orso è spuntato da dietro un cespuglio e ha dimostrando che se lasciato in pace il temibile orso non è portato ad aggredire le persone.

Smettiamola di sterminare i nostri orsi, impariamo a rispettarli. Puoi firmare la petizione QUI.

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Fonte: Meta Parma

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