Con l'approvazione del piano venatorio 2024-2025, l'Abruzzo si prepara a massacrare quasi 500 cervi senza risparmiare neanche i cuccioli. Fermiamo questa mattanza legalizzata, ecco come puoi manifestare contro questa cruenta misura
Cuccioli, giovani, adulti, maschi e femmine di cervo. Moriranno, freddati dai cacciatori dell’Abruzzo. Nella regione è stata autorizzata una vera e propria strage di selvatici, che si concluderà a fine stagione venatoria.
Pagando una quota da 50 euro a salire, i cacciatori potranno sterminare fino a quasi 500 cervi. Lo prevede una delibera dell’8 agosto 2024 della Giunta Marsilio sulla gestione faunistica del cervo con rispettivo piano di abbattimento distinto per sesso e classi di età.
La misura lascia sgomenti, ma attivisti e associazioni di tutela animale non intendono assistere a questa carneficina e si sono mobilitati per impedire il bagno di sangue.
Le azioni per salvare i cervi abruzzesi
Se non lo hai già fatto, puoi unirti alla causa facendo sentire la tua voce. Tantissime sono le forme di protesta a cui hanno aderito cittadini da ogni parte d’Italia e non solo.
8mila email sono state già recapitate alla Regione Abruzzo per manifestare la propria indignazione di fronte a una decisione che ha presupposti se non quelli di agevolare la lobby venatoria. QUI trovi il modello email compilato con tutti gli indirizzi della Regione.
Il WWF Abruzzo ha promosso una petizione, sostenuta da diverse organizzazioni animaliste e ambientaliste con sede in Abruzzo o fuori i confini regionali, affinché la delibera sia revocata e si apra un tavolo di confronto per la salvaguardia della fauna selvatica, che non faccia morti innocenti. Puoi firmare la petizione QUI.
Contro il provvedimento ammazza-cervi, Enpa sez. di Pescara ha organizzato assieme al WWF Abruzzo un sit in a L’Aquila per domenica 15 settembre. Ulteriori dettagli sul luogo e orario saranno forniti successivamente. Per maggiori informazioni si può contattare il WWF alla mail delegatoabruzzo@wwf.it
I cervi in Abruzzo hanno le ore contate per scelte inaccettabili dei vertici dell’amministrazione regionale. Diversi personaggi del mondo dello spettacolo e della politica sono intervenuti per sostenere la causa animalista con la loro presenza.
Sergio Costa, ex ministro dell’Ambiente e vicepresidente alla Camera, ha criticato duramente la delibera del presidente Marsilio, appellandosi a una gestione faunistica rispettosa della vita animale.
È una mercificazione della fauna selvatica che non possiamo accettare. È inaccettabile che in un momento storico in cui la tutela dell’ambiente e della biodiversità dovrebbe essere una priorità assoluta: la Regione Abruzzo sta incentivando, di fatto, l’uccisione di animali selvatici attraverso un sistema di compensi economici” ha dichiarato Costa.
È una battaglia di civiltà, citando le parole dell’ex ministro, per la protezione di un animale simbolo dell’Abruzzo e di un modello di biodiversità che ha fatto da ispirazione a altre regioni, ma non ora.
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Fonti: WWF – LNDC Animal Protection
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