Salmone selvatico a rischio: l’UE stabilisce nuovi limiti di pesca nel Mar Baltico (basteranno?)

Il Consiglio europeo ha stabilito nuovi limiti di pesca per il Mar Baltico che prevedono riduzioni significative in particolare per salmone e merluzzo, i cui stock ittici sono particolarmente a rischio

Il salmone è sempre più presente sulle tavole di tutto il mondo, anche a causa della “sushi mania“. L’aumento della domanda ha avuto però inevitabilmente un impatto negativo su questa specie: non parliamo solo degli allevamenti (sempre più numerosi e controversi) ma anche della situazione dei salmoni selvatici, quelli che vivono in libertà e vengono pescati.

Leggi anche: Questo documentario ti farà perdere la voglia di mangiare salmone: la verità dietro gli allevamenti

La pesca intensiva, insieme ai cambiamenti climatici e all’inquinamento marino, ha portato a un progressivo declino delle popolazioni, rendendo necessarie misure restrittive per proteggerne la sopravvivenza.

A questo proposito, il Consiglio dell’Unione Europea ha raggiunto un accordo politico sui nuovi limiti di cattura (totali ammissibili di cattura – TAC) per i principali stock ittici del Mar Baltico per il 2025, con l’obiettivo di garantire pratiche di pesca il più possibile sostenibili.

L’accordo è stato formulato sulla base di dati scientifici del Consiglio Internazionale per l’Esplorazione del mare (CIEM) che definisce i limiti di cattura per ciascuno stock ittico, stabilendo le quantità che ogni Stato membro deve rispettare.

Ma concretamente cosa cambia? Tra le principali decisioni prese, spicca quella relativa al salmone, che vede una significativa riduzione del 36% dei limiti di cattura nel bacino principale del Mar Baltico. Si è deciso inoltre di mantenere il totale ammissibile di cattura (TAC) dello scorso anno per il salmone nel Golfo di Finlandia.

Una misura aggiuntiva riguardante la pesca ricreativa impone un limite giornaliero di un solo esemplare di salmone con pinna adiposa tagliata per pescatore, richiedendo l’interruzione della pesca una volta catturato il primo esemplare.

Ma il Consiglio Europeo ha fissato anche limiti di cattura per altre specie. Vediamoli.

Limiti di cattura per le altre specie ittiche

Per quanto riguarda l’aringa, il Consiglio ha deciso un aumento del 108% per lo stock del Baltico centrale, grazie a previsioni scientifiche positive. Anche nel Golfo di Riga e nel Golfo di Botnia si registrano incrementi rispettivamente del 10% e del 21%. Tuttavia, per l’aringa del Baltico occidentale, i limiti restano invariati, con la pesca consentita solo per catture accessorie inevitabili.

Nel caso del merluzzo, lo stock del Baltico orientale vedrà una riduzione del 28%, mentre quello occidentale subirà un calo del 22%, con i TAC fissati solo per catture accessorie. Inoltre, è stato introdotto un divieto di pesca ricreativa per il merluzzo in tutta l’area.

Per la passera di mare, i limiti di cattura rimarranno invariati rispetto al 2024, ma si terrà conto delle catture accidentali di merluzzo che avvengono durante la pesca di questa specie.

Infine, lo spratto subirà una riduzione del 31% nei limiti di cattura, una misura necessaria per evitare che gli stock scendano sotto i livelli sostenibili.

Saranno sufficienti questi limiti per aiutare davvero le specie marine soggette a pesca intensiva? Solo il tempo potrà dirlo.

Non vuoi perdere le nostre notizie?

Fonte: European Council

Leggi anche:

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Instagram