Ritrovato il cucciolo di macaco rapito nella notte in un parco faunistico del Vicentino

In tempi record il cucciolo di macaco rubato da uno parco faunistico in provincia di Vicenza è stato ritrovato e riunito alla sua mamma. Era stato abbandonato dai ladri in una gabbia all'interno di un sacco dopo il furto avvenuto le scorse notti

Era stato rubato nei giorni scorsi, nella notte, dal suo recinto e adesso è tornato alla sua vita in cattività, tra le braccia della sua mamma e assieme al suo gruppo. Un cucciolo di macaco è stato ritrovato dopo una segnalazione giunta alle autorità e riportato nella struttura da cui era stato allontanato.

Tutto ha inizio lunedì 31 al Parco Faunistico Cappeller di Cartigliano, in provincia di Vicenza, dove all’appello mancava un piccolo macaco di pochi mesi di vita. Il cucciolo era stato portato via nella notte tra domenica 30 e lunedì 31 luglio.

La struttura ha immediatamente lanciato l’allarme, chiedendo la massima collaborazione da parte dei cittadini e raccomandando allo stesso tempo prudenza. La specie, ricorda il Parco Faunistico Cappeller, è ritenuta pericolosa.

Il giovanissimo macaco poteva essere ovunque, rinchiuso da qualche parte in una abitazione oppure in giro, per le vie dei centri urbani limitrofi. Solo spargendo la voce e segnalando eventuali avvisamenti si poteva sperare di riportarlo dalla sua mamma quanto prima.

Così è avvenuto perché secondo quando diffuso dai media locali, sarebbe stato un residente di Favaro Veneto a trovarsi davanti a una situazione ambigua. In un sacco abbandonato vi era una gabbietta con all’interno il primate.

Il residente ha allertato tempestivamente i militari dell’Arma dei Carabinieri di Mestre, consegnando loro l’animale. Un veterinario del centro ha poi confermato trattarsi effettivamente del cucciolo rubato presso lo zoo di Cartigliano.

Non è chiaro come i ladri siano riusciti a introdursi nel Parco faunistico Cappeller e se, come si ipotizza, il loro intento fosse commercializzare il macaco nel traffico illegale di specie selvatiche ed esotiche. Moltissimi si sono chiesti se in qualche modo la responsabilità non fosse del personale del Parco Faunistico Cappeller.

Il Parco ha messo a tacere queste ultime voci, sostenendo di non nutrire il benché minimo dubbio sul lavoro dello staff e sulle professionalità degli addetti.

Sono persone che sotto la pioggia, con il freddo e con il caldo torrido si prendono cura ogni giorno da anni dei nostri meravigliosi ospiti. Anche questa mattina, quando la mamma del cucciolo è uscita disperata in cerca del piccolo, le nostre ragazze avevano le lacrime agli occhi ed erano del tutto incredule” ha ribattuto il Parco nei commenti ai post.

Saranno i Carabinieri a chiarire ora la dinamica dei fatti.

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Fonte: Parco Faunistico Cappeller/Facebook

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