Una tigre deperita e malata ha trascorso 20 anni imprigionata in una gabbia. Ora è in un santuario, dove grazie alle cure sta rinascendo. A un mese dal suo recupero, sembra già un'altra tigre. Le foto e i video girati dall'associazione che se ne prende cura parlano da sé
Per due decenni una tigre adulta è stata rinchiusa in una minuscola gabbia di cemento e ferro e qui ha rischiato di morire. Gravemente deperito, l’animale non era neanche in grado di reggersi sulle zampe. Il suo meraviglioso mantello aveva perso pelo in diversi punti.
Lo staff dell’associazione thailandese Wildlife Friends Foundation Thailand è riuscita a salvarla prima che fosse troppo tardi, ma il recupero è stato molto complesso. Tutto è iniziato a metà dicembre, quando è stata scoperta la struttura nella quale la tigre e altri felini erano detenuti.
Lo spazio era angusto, privo di qualunque arricchimento ambientale. Era una prigione e questa foto rende bene la disperazione dell’animale.
Parte dei felini sono stati sedati, ma il salvataggio più delicato è stato proprio quello della tigre che i volontari hanno chiamato Salamas. Le sue condizioni non hanno permesso alla squadra veterinaria di effettuare l’anestesia e traslocare la tigre senza ulteriore stress.
Si è proceduto lentamente, con la massima attenzione, fino al santuario. Il viaggio è durato 12 ore, ma Salamas ha resistito.
Da quando ha messo piede nell’area protetta, la tigre è stata controllata scupolosamente dai veterinari, ha seguito terapie e un’alimentazione studiata dagli specialisti della fauna selvatica. A un mese dal suo recupero, Salamas sembra un’altra tigre.
Sta acquisendo forza, riesce a camminare più a lungo e desidera esplorare il verde che c’è attorno a lei. Possono sembrare cose scontate per animali che vivono tra praterie, boschi e foreste, ma non lo sono per le tigri recluse in cattività.
Gli occhi di Salamas sono cambiati. In lei c’è forse la consapevolezza che qualcosa si sta muovendo, qualcosa di positivo sta accadendo nella sua vita. Vivrà da ora in poi nel Tiger Rescue Centre, il più grande santuario per tigri dell’intera Asia, dove avrà a disposizione ettari di terreno, prati e un enorme lago in cui nuotare.
Per quanto Salamas e le altre tigri non faranno mai ritorno nella loro vera casa, non essendo possibile il reinserimento in natura, il team della Wildlife Friends Foundation Thailand è pronto a restituire dignità a questi predatori e una vita significativamente migliore della precedente.
Attualmente si stima che in Thailandia restino all’incirca 150 tigri allo stato brado a causa del bracconaggio, traffico illegale di specie selvatiche e frammentazione dell’habitat. La specie è valutata come minacciata di estinzione dall’Unione Internazionale della Natura.
Di recente, una tigre è stata fotografata con cuccioli a seguito proprio in Thailandia. L’avvistamento dà speranza a tutte le organizzazioni e gli specialisti che si battono per la protezione di questo magnifico felino.
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Fonte: wildlife_friends_foundation/Instagram
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