Rara cicogna nera ferita gravemente dai bracconieri in Campania, caccia ai responsabili

Non c'è tregua per gli animali selvatici, neanche per le specie protette. Lo dimostra l'ennesimo atto di bracconaggio, che stavolta ha avuto come vittima una rara cicogna nera, ferita a colpi d'arma da fuoco in provincia di Caserta

Nella nostra penisola ne vivono solo poche decine di esemplari, eppure qualcuno ha pensato di prendere di mira una cicogna nera con un’arma da fuoco. Il desolante episodio è avvenuto lo scorso martedì, proprio ad un giorno dalla chiusura della stagione venatoria, in provincia di Caserta. La giovane cicogna, appartenente a una delle specie di uccelli più rare di tutta Europa, era munita localizzatore GPS sul dorso e di due anelli di riconoscimento alla zampa.

A individuare il povero animale in difficoltà due abitanti della zona che hanno subito allertato le guardie giurate venatorie e zoofile del nucelo WWF di Caserta. Per fortuna la cicogna nera è riuscita a sopravvivere alle ferite riportate e adesso si trova al CRAS di Napoli per ricevere le cure di cui ha bisogno.

@WWF

Dai primi esami è subito emerso che l’uccello, impossibile da confondere con specie cacciabili, è stato vittima di un vile e crudele atto di bracconaggio.

È sconfortante pensare che questo splendido animale dopo avere percorso migliaia di chilometri ed avere scelto il nostro territorio per trascorrere l’inverno, sia stato accolto dal piombo delle doppiette. Purtroppo è solo l’ennesimo atto di criminalità contro una specie rara e protetta e si aggiunge alle centinaia di animali che in Italia rimangono vittime dei fucili dei cacciatori di frodo durante la stagione venatoria. – commenta il WWF con l’amaro in bocca – In questo quadro il Parlamento sembra vivere in un’altra dimensione. Infatti, nonostante sia chiaro a tutti lo stretto legame tra la caccia e le illegalità contro gli animali selvatici dovuto dalla mancanza di sanzioni deterrenti, piuttosto che aumentare le pene, le forze di maggioranza parlamentare stanno lavorando per ridurle ulteriormente.

In tal modo chi continuerà a uccidere e trafficare animali selvatici, saprà di non rischiare praticamente nulla.

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Si cerca il responsabile del barbaro atto criminale

In attesa che la cicogna possa riprendersi grazie alle cure che sta ricevendo e tornare a solcare i cieli, il WWF ha annunciato di essere al lavoro con le autorità investigative per individuare al più presto il responsabile del barbaro atto di bracconaggio e di essere pronto a costituirsi parte civile nel processo.

Quanto avvenuto lascia sgomenti, a maggior ragione perché si tratta di una specie tanto rara quanto affascinante che solo negli ultimi 15 anni è tornata a nidificare sul territorio italiano. Le prime coppie sono state censite in Piemonte, ma ne sono state accertate almeno 20 con nidificazione anche nell’Italia centrale e meridionale, tra Lazio, Basilicata, Calabria e Puglia.

Queste coppie sono monogame e territoriali e occupano territori molto ampi, fino a 100 kmq. E se non vengono disturbate tornano a riutilizzare la stessa area di nidificazione. A rendere caratteristiche questi uccelli dal piumaggio nero e un’apertura alare fino a 2 metri è il suono emesso quando aprono e chiudono il becco (bill-clattering), un’azione che ha sia una funzione di corteggiamento che di comunicazione sociale.

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Fonte: WWF

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