Nel carcere di Sao Pedro de Alcantara in Brasile ha preso servizio uno stormo di oche al posto dei cani da guardia per evitare che i detenuti evadano
Al giorno d’oggi i complessi carcerari dispongono di sistemi di rilevamento all’avanguardia che rendono molto difficile per i detenuti evadere senza essere scoperti. Tuttavia, a prescindere dai progressi tecnologici, è sempre una buona idea avere anche un sistema di rilevamento analogico di riserva, nel caso in cui i sistemi più sofisticati si guastino.
Alcune carceri si servono di alternative improbabili. Ad esempio una prigione di Sao Pedro de Alcantara, nello stato meridionale brasiliano di Santa Catarina ha recentemente sostituito i suoi cani da guardia con uno stormo di oche. Ma come fanno a far capire agli agenti che qualcosa non va?
Semplice: emettono forti rumori quando rilevano strani rumori, come qualcuno che cerca di fuggire. A detta del penitenziario, non solo sono altrettanto efficaci, se non di più, ma anche più economiche da mantenere.
Le oche hanno infatti un ottimo udito e si fanno sentire eccome con segnali di allarme ben distinguibili ogni volta che percepiscono strani rumori, allertando così le guardie umane. Inoltre sono animali istintivamente protettivi del loro territorio ed hanno un’ottima visione a distanza che le aiuta a percepire il movimento.
Da almeno 12 anni le carceri brasiliane sfruttano questo metodo
Il direttore del carcere Marcos Roberto de Souza ha dichiarato:
Abbiamo una sorveglianza elettronica, una sorveglianza di persona… e infine la sorveglianza delle oche, che hanno sostituito i cani. La notte è molto tranquilla. Anche durante il giorno, come potete vedere, è un luogo molto silenzioso e di notte ancora di più. Lo spazio favorisce questo tipo di sicurezza nel caso delle oche.
Lo stormo di oche da guardia pattuglia uno spazio tra la recinzione interna del carcere e il suo muro esterno principale. E nei momenti di pausa possono sguazzare nel loro laghetto privato, prima di tornare al loro “lavoro”.
Non è comunque una novità dato che le carceri brasiliane si affidano alle oche per impedire ai detenuti di evadere da almeno 12 anni. Nel 2011 il carcere di Sobral a San Paolo è balzato agli onori delle cronache internazionali per aver introdotto uno stormo sibilante di oche come mezzo per avvisare le guardie umane di attività sospette.
È interessante notare che il Brasile non è l’unico Stato ad essersi attrezzato in tal senso. Da almeno due anni, infatti, le oche aiutano le pattuglie di frontiera cinesi a tenere a bada gli immigrati clandestini, poiché sono molto più brave dei cani a rilevare i rumori e a condurre i loro custodi umani alla fonte.
Del resto, come anche hanno sottolineato gli utenti di fronte a questa notizia diventata virale, le oche vengono utilizzate come animali da guardia da secoli già dai romani (vedasi la leggenda delle oche del Campidoglio). Voi cosa ne pensate di questo metodo alternativo?
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