Perché NON dobbiamo dare da mangiare agli animali selvatici?

Lo sappiamo che il desiderio di volerli aiutare vi tenta, ma dar da mangiare agli animali selvatici è sbagliato, per diversi motivi. E questo soprattutto se agiamo animati dalle migliori intenzioni, ma senza avere nozioni di base

Soprattutto d’estate o in pieno inverno, quando il clima diventa estremo e il cibo magari scarseggia, ecco che qualcuno pensa che sia una buona idea dare da mangiare agli animali selvatici. Purtroppo, seppur animati dalle migliori intenzioni e dall’“amore per gli animali”, ecco che costoro in realtà compiono un grave errore.

Le associazioni a tutela degli animali selvatici e gli esperti (fra cui anche i veterinari) non sanno più come dire a questi improvvisati benefattori che NON dobbiamo dare da mangiare agli animali selvatici.

Lo sappiamo che siete animati dalle migliori intenzioni e che è l’amore per gli animali che vi spinge a farlo, ma dovete capire che così facendo non state aiutando gli animali. Anzi, è probabile che li stiate danneggiando.

I motivi per cui NON dobbiamo dar da mangiare agli animali selvatici

Quando si trova un animale selvatico o si sa che in zona ci sono degli animali selvatici, viene spontaneo preoccuparsi per loro. Troveranno abbastanza cibo? Ed ecco che così, i benintenzionati, iniziano a collocare cibo qua e là, convinti di aiutare questi animali.

In realtà, però, in questo modo stiamo danneggiando non solo gli animali, ma potenzialmente anche l’uomo e l’ecosistema.

Ecco alcuni buoni motivi a cui, probabilmente, non avevate pensato e che vi spiegano perché non dovete mettervi lì a nutrire tutti gli animali selvatici in cui vi imbattete:

  • nutrire gli animali selvatici li rende troppo confidenti con l’uomo, ma non li trasforma in animali domestici. Rimangono pur sempre animali selvatici. E quella volpe che magari ha imparato ad avvicinarsi a voi perché continuate a dargli cibo, potrebbe comunque avere delle reazioni imprevedibili nei confronti dell’uomo o degli animali da compagnia. E non solo i carnivori. Pensiamo, per esempio, ai cervi del Parco di Nara, in Giappone. Circolano fra le persone, attraversano la strada, si avvicinano per chiedere cibo e mangiano dalle mani dei visitatori. Tutto molto bello, peccato che rimangono pur sempre animali selvatici che possono scattare, spaventarsi o agitarsi e creare danni alle persone che li circondano e a loro stessi (LEGGI anche: Interni spettacolari! Questo treno in Giappone è un omaggio ai cervi, simbolo della città di Nara)
  • mettiamo a rischio la salute degli animali. E questo in vari modi. Prima di tutto, rendendoli più confidenti, ecco che gli animali selvatici si avventurano sempre più vicini alle case degli uomini o alle strade, rischiando di essere investiti o vittime di persone che non amano gli animali. E poi nel 99% il cibo che somministriamo loro non è idoneo alla loro dieta, quindi finiamo con il provocare loro malattie e anche la morte
  • e la salute umana? Ci sono alcune malattie che dagli animali selvatici possono passare all’uomo. Se in Italia, fortunatamente, non abbiamo zoonosi come la Rabbia, ci sono forme di rogna e parassitosi che potrebbero essere trasmesse dai selvatici all’uomo
  • li rendiamo troppo dipendenti dall’uomo. Se continuiamo a fornire agli animali selvatici il cibo di cui si nutrono, saranno sempre meno propensi ad andare a cercarselo da soli. Ma cosa succede quando, per qualsiasi motivo, non possiamo più fornire loro cibo? Magari dobbiamo andare via dalla zona, non abbiamo più fondi per comprare loro il cibo, abbiamo deciso di rivolgere le nostre attenzioni ad altro… Ed ecco che gli animali, avendo perso l’abitudine a procacciarsi il cibo da soli, si trovano in difficoltà. E siamo stati noi a causare loro questi problemi
  • attiriamo altri animali. Lasciare postazioni di cibo per gli animali selvatici potrebbe attirare anche altri animali. Questo fa sì che, in tali postazioni, arrivino orde di topi e ratti. Ma anche che si concentrino qui un alto numero di animali, mettendo così a rischio la loro salute perché il sovraffollamento causa epidemie e focolai di malattie
  • in alcuni casi è vietato. Ci sono leggi, per esempio, che vietano di somministrare cibo agli ungulati selvatici e ai cinghiali, per evitare che prendano confidenza nell’uomo, modificando le loro abitudini comportamentali, si avvicinino troppo alle abitazioni e proliferino in maniera incontrollata

Quando vi diciamo di NON dare da mangiare agli animali selvatici, non lo facciamo per capriccio o cattiveria, ma perché, oltre a usare il cuore, cerchiamo anche di usare la testa e di pensare a tutte le conseguenze delle nostre azioni, non solo al soddisfacimento primario di alcuni bisogni immediati.

Come possiamo aiutare gli animali selvatici in difficoltà?

Se notate un animale selvatico in difficoltà, non agite di testa vostra, specie se non siete dell’ambiente e non avete le nozioni di base per agire correttamente. Il solo “amore” purtroppo in questi casi non è sufficiente.

Se davvero volete aiutarlo, contattate gli enti e le associazioni preposte (i CRAS di zona, il Corpo Forestale ora Carabinieri Verdi, le associazioni che si occupano della protezione della fauna selvatica). Tutti costoro sapranno darvi le giuste informazioni su come comportarvi all’occorrenza. E nel caso l’animale fosse ferito, si occuperanno loro del recupero.

Un’altra cosa che potete fare è informarvi tramite questi enti o frequentando corsi appositi per imparare come interagire correttamente e come aiutare gli animali selvatici.

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