I gusci dei paguri eremita sono ormai di plastica, è il “trionfo” dell’Antropocene

La plastica è ovunque e i paguri (o granchi) eremita la usano per costruire i loro gusci. Un tristissimo adattamento all’impatto dell’uomo sull’ambiente, che ormai ha travolto ogni ecosistema. Lo riferiscono in uno studio shock gli scienziati della University of Warsaw e della Poznań University of Life Sciences (Polonia)

L’Antropocene è qui e non è una bella notizia: avendo invaso di plastica mari e oceani, i paguri (detti anche granchi) eremita hanno iniziato a costruire i loro gusci proprio con questo materiale (e altri sempre di origine antropica). Lo riferiscono in uno studio shock gli scienziati della University of Warsaw e della Poznań University of Life Sciences (Polonia).

I paguri eremita hanno bisogno di proteggere il loro morbido addome nelle conchiglie. Solo che generalmente lo fanno nascondendosi nei gusci lasciati dai crostacei morti. Ma ora, vista la triste abbondanza di plastica presente nell’acqua di mare, lo fanno proprio con questi rifiuti.

Un’altra conferma di come la plastica e altri rifiuti di origine antropica abbiano un effetto molto dannoso sulla fauna selvatica e sull’ambiente, potendo alterare in modo significativo il comportamento naturale degli animali.

granchi eremita gusci di plastica

©Shawn Miller/Okinawa Nature Photography

In questo studio i ricercatori hanno dimostrato l’emergere di questo nuovo e triste comportamento nei paguri: questi animali hanno davvero iniziato a usare la plastica trovata in acqua come armatura. Pur se questo è di fatto un adattamento, stona proprio pensare che la plastica stia diventando per loro la chiave per la sopravvivenza.

D’altronde proprio questi rifiuti sono stati la causa di stragi proprio per questa specie: nel 2019 oltre mezzo milione di paguri eremita sono morti per colpa dei rifiuti in plastica su alcune spiagge tropicali, rimasti intrappolati o soffocati da microplastiche ingerite per errore.

Leggi anche: Mezzo milione di paguri sono morti per colpa della plastica in spiaggia

granchi eremita gusci di plastica

©Shawn Miller/Okinawa Nature Photography

Per giungere a queste conclusioni, gli scienziati hanno analizzato le foto dei paguri della famiglia Coenobitidae pubblicate sui social media e su altre piattaforme online.

Nelle fotografie, abbiamo scoperto un totale di 386 individui che utilizzavano “gusci artificiali”, principalmente tappi di plastica, ma anche realizzati con colli rotti di bottiglie di vetro o estremità metalliche di lampadine – spiega Marta Szulkin, che ha guidato il lavoro – Secondo i nostri calcoli, dieci specie su sedici di paguri terrestri nel mondo utilizzano questo tipo di rifugio. Questo comportamento insolito si osserva in tutte le regioni tropicali della Terra

Dall’analisi delle immagini, sono state quindi ricavate diverse presunte direzioni evolutive delle singole specie di paguri nell’Antropocene: tra i fattori che influenzano la scelta dei “gusci artificiali” da parte di questi animali, i ricercatori evidenziano la selezione sessuale, il peso della plastica, gli stimoli olfattivi e la possibilità di mimetizzarsi in ambienti inquinati.

granchi eremita gusci di plastica

©Shawn Miller/Okinawa Nature Photography

L’obbiettivo ora sarà determinare le ragioni di questo comportamento e il loro impatto sull’evoluzione dei paguri.

Queste analisi approfondiranno la nostra comprensione delle conseguenze dell’inquinamento plastico negli ecosistemi marini, nonché dell’evoluzione delle specie nel contesto delle nuove pressioni evolutive associate all’Antropocene

Il lavoro è stato pubblicato su Science of the Total Environment.

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Fonti: University of Warsaw / Science of The Total Environment  

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