In Trentino, nel Comune di Arco, un orso è stato segnalato dai cittadini questa mattina mentre si aggirava nel centro città. I politici chiedono soluzioni immediate per garantire l'incolumità pubblica
Un orso in città che si aggira per le strade del centro abitato. Così si è svegliato stamattina Arco, Comune della Provincia autonoma di Trento. I video del plantigrado avvistato localmente hanno invaso i social, condivisi da sindaco, consiglieri e cittadini spaventati dalla presenza così ravvicinata del grande carnivoro.
L’animale selvatico è stato segnalato a Vigne mentre si spostava verso Varignano. Alessandro Betta, sindaco di Arco, ha rassicurato gli abitanti confermando di aver allertato prontamente la Forestale.
Con ogni probabilità l’orso ha attraversato il nostro territorio andando verso ovest (Padaro-San Giovanni), provenendo da nord-est forse monte Stivo-Baldo. Si tratta di un animale in dispersione, non confidente e pur passando vicino ai rifiuti è scappato fuggendo alla vista delle persone” ha scritto Betta sul suo profilo Instagram.
Nei video condivisi a manetta nel web si vede infatti il plantigrado fuggire mentre un’automobile lo pedina. La paura è tanta visto che l’orso corre in prossimità di abitazioni e attività e non nei suoi boschi.
Non è normale che in un centro abitato (in questo caso Arco quasi 18mila abitanti) trovarsi un orso in paese. La sicurezza delle persone è una priorità assoluta!!!. […] L’unica soluzione è un piano di gestione e contenimento del numero di orsi e lupi” ha commentato il consigliere provinciale e regionale del Trentino – Alto Adige Gianluca Cavada.
E questo è proprio ciò che chiedono da tempo le associazioni animaliste e i trentini: un piano per la corretta gestione della fauna selvatica che renda possibile una pacifica coesistenza essere umano-animale. Il piano, come più volte ripetuto dagli esperti, deve comprendere misure quali cassonetti anti-orso e programmi educativi, azioni che il Trentino ancora non è pronto a mettere in atto nell’immediato.
Per i cassonetti, già in funzione in numerosi comuni italiani, arriveranno in Trentino non prima del 2028. Un fatto a dir poco grave.
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