Con estati sempre più calde e più lunghe, gli orsi polari rischiano di morire di fame sulla terraferma

A causa delle temperature sempre più elevate e lo scioglimento del ghiaccio marino, gli orsi polari sono costretti a digiuni prolungati e rischiano di morire di fame sulla terraferma. Per gli esperti, le strategie di sopravvivenza della specie non avrebbero successo

Da sempre ritenuti simboli del cambiamento climatico, gli orsi polari – a cui è dedicata una giornata mondiale che si celebra il 27 febbraio -sono una delle tantissime specie che rischiano l’estinzione. Classificati come vulnerabili, questi predatori dell’Artico stanno provando a resistere con scarso successo al riscaldamento globale e alle sue conseguenze.

La popolazione di orsi polari ha subito un crollo spaventoso negli ultimi decenni, ma le cose potrebbero andare ancora peggio. Più tempo questi animali passano sulla terraferma a causa delle estati prolungate e più le chance di sopravvivenza si riducono.

È quanto emerge da un nuovo studio scientifico apparso sulla rivista Nature Communications. Un team di studiosi ha monitorato 20 orsi polari nella Baia di Hudson, in Canada, nelle estati da agosto a settembre 2019-2022.

@Nature Communications

Nei mesi estivi, i predatori sono costretti a digiuni prolungati perché l’estensione e lo spessore del ghiaccio marino diminuiscono, impedendo agli orsi di cacciare le loro prede preferite: le foche. Gli orsi si rintanano così sulla terraferma, facendo affidamento al grasso immagazzinato nel corso dell’anno.

I 20 esemplari sono stati seguiti tramite videocamere e collari GPS. I dati raccolti hanno mostrato che gli orsi hanno attuato diverse strategie di sopravvivenza, purtroppo però senza successo.

Alcuni si sono riposati riducendo al minimino le loro attività per sfruttare meglio le risorse energetiche, una sorta di letargo, altri hanno nuotato a lungo. Altri ancora hanno vagato per centinaia di kilometri alla ricerca di bacche e cibo sulla terraferma come fanno gli orsi grizzly.

@Nature Communications

Era stato suggerito che gli orsi polari avrebbero potuto comportarsi come i loro parenti nordamericani per sopravvivere, ma non è andata esattamente così.

I risultati evidenziano che solo 1 orso polare su 20 ha messo su peso grazie a un mammifero marino trovato morto, aumentando la sua massa corporea del 14%. Malgrado le risorse trovate su terra, i restanti hanno perso mediamente circa 1 kg di peso al giorno.

@Nature Communications

I cibi terrestri non hanno arrestato il tasso complessivo di perdita di massa degli orsi polari sulla terra né alterato in modo significativo il tempo previsto per la fame, rafforzando ulteriormente la conclusione che le risorse terrestri in questa regione e stagione sono inadeguate a prolungare il periodo in cui gli orsi polari possono sopravvivere sul terreno” osservano gli esperti.

I ricercatori ipotizzano che gli orsi polari potrebbero influenzare l’ecosistema terrestre, ma è davvero difficile pensare a un adattamento della specie a questo ambiente.

Precedenti studi hanno mostrato gli effetti di questi digiuni prolungati sulle femmine, che allattavano i cuccioli per meno tempo. Questa pubblicazione lancia nuovamente l’allarme, suggerendo che gli orsi polari rischiano di morire di fame nella nuova epoca geologica in cui ci troviamo: l’Antropocene.

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Fonte: Nature Communications

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