L’orsa KJ1 e i suoi cuccioli sono temporaneamente salvi: sospesa ordinanza di abbattimento (ma ora vanno protetti dai bracconieri)

L’ordinanza di abbattimento dell’orsa KJ1 è stata temporaneamente sospesa fino all’udienza collegiale fissata per il 5 settembre

Il recente caso dell’orsa KJ1 ha sollevato una nuova ondata di polemiche. L’orsa di 22 anni, madre di tre cuccioli, è finito al centro dell’ennesima controversa ordinanza di abbattimento emessa dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti.

La decisione di Fugatti è stata motivata dall’aggressione di un turista francese, avvenuta il 16 luglio a Dro, che ha portato a ferite agli arti del runner. L’ordinanza, che giustifica l’abbattimento con un presunto “altissimo livello di allarme sociale”, ha generato una reazione immediata da parte delle associazioni animaliste che ha dato i suoi frutti, ottenendone la sospensione temporanea.

Le associazioni, tra cui ENPA e LAV, hanno denunciato la decisione come affrettata e non basata su un’adeguata conferma dell’identità dell’orsa tramite analisi genetiche. Le stesse hanno avviato ricorsi al TAR, chiedendo la sospensione dell’ordinanza e contestando le misure drastiche adottate senza una valutazione approfondita delle circostanze.

Attenzione a possibili atti di bracconaggio

Secondo queste organizzazioni, l’orsa potrebbe aver agito in difesa dei suoi cuccioli, e non sarebbe giustificabile una reazione così estrema senza prima comprendere appieno il contesto dell’incidente. Per questo motivo, LNDC Animal Protection ha presentato un ricorso urgente al TAR di Trento, ottenendo una sospensione provvisoria dell’ordinanza di abbattimento. Questa decisione cautelare, che rimane in vigore fino all’udienza collegiale fissata per il 5 settembre, rappresenta una prima vittoria per le organizzazioni animaliste e i sostenitori della causa.

Piera Rosati, presidente di LNDC Animal Protection, ha espresso soddisfazione per la sospensione e ha sollecitato la Provincia a monitorare attentamente la situazione per prevenire atti di bracconaggio, come già successo con gli orsi F36 e MJ5. Ha dichiarato:

Altri due orsi per i quali Fugatti aveva disposto l’uccisione, ma che erano stati tutelati dal Tribunale, come è giusto che sia, grazie ai nostri ricorsi. In quei due casi, però, qualche criminale ha imbracciato il fucile e ha provveduto a ucciderli in spregio di tutte le leggi, probabilmente proprio fomentato dall’allarmismo del Presidente Fugatti. Speriamo che la storia non si ripeta, altrimenti saremo pronti anche in questo caso a dare battaglia, tanto più che l’orsa indicata dalla PAT come responsabile dell’aggressione di qualche giorno fa è accompagnata da 3 cuccioli che rimarrebbero orfani troppo presto e quindi sarebbero a ulteriore rischio.

Insomma, per il momento è una piccola vittoria ma non dobbiamo dimenticare i rischi che ne conseguono, auspicando che nessuna persona scellerata voglia farsi “giustizia” nel peggiore dei modi ponendo fine alla vita di una mamma.

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Fonte: LNDC Animal Protection

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