Orsa JJ4: c’è anche un rifugio della Romania pronto ad accogliere mamma Gaia (condannata a morte)

Nuovo spiraglio di luce per l'orsa Gaia, condannata a morte per l'aggressione fatale del giovane runner. Un rifugio che si trova in Romania si è offerto di aprire le sue porte per accoglierla

L’orsa JJ4 non deve morire. A ribadirlo in queste settimane cittadini, associazioni ed esperti di fauna selvatica. Le alternative al crudele abbattimento, chiesto a gran voce della Provincia di Trento, esistono. Dopo la proposta da parte della LAV di trasferire l’animale, ritenuto responsabile della morte del runner Andrea Papi, in un rifugio della Germania o della Giordania, si prospetta un’altra opzione.

Proprio nelle scorse ore l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) ha informato il Ministero dell’Ambiente sulla possibilità di poter portare il plantigrado in un santuario per orsi della Romania (ci auguriamo con i suoi cuccioli). Si tratta del Liberarty Bear Sanctuary Zărneşti, gestito dall’associazione Millions of Friends, lega che fa parte di Oipa International.

Leggi anche: “Nessuno tocchi l’orsa”, l’ordine dei veterinari contro l’abbattimento di Jj4

Nel rifugio vivono diversi plantigradi salvati da zoo e situazioni di maltrattamento:

In questi giorni abbiamo avuto dal Santuario le indicazioni sulla procedura d’adottare per l’eventuale trasferimento – fa sapere Valentina Bagnato, responsabile delle Relazioni internazionali dell’Oipa – Si tratta di una procedura minuziosa e attenta alla salute e al benessere dell’animale di cui abbiamo informato il Ministero, una procedura che garantisce la sicurezza nel trasporto, il controllo sanitario e la gestione dell’animale.

Naturalmente per la nostra associazione sarebbe preferibile la reimmissione in natura, ma se non sarà possibile questa è una delle soluzioni da valutare. Potremo anche avviare una raccolta fondi per sostenere almeno in parte le spese per l’operazione.

La vicenda dell’orsa JJ4, mamma di 3 cuccioli, sta tenendo banco da settimane. Al momento l’animale si trova rinchiuso nel centro faunistico Casteller di Trento. Su di lei pende una condanna a morte, chiesta ad ogni costo dal governatore trentino Maurizio Fugatti, anche se attualmente l’ordinanza è stata sospesa dal Tar fino al 25 maggio (data in cui è fissata l’udienza). Qualche giorno fa un colpo di scena ha riacceso le speranze per la sua salvezza. Secondo quanto emerso da una nuova perizia veterinaria forense effettuata dalla LEAL (Lega Antivivisezionista), ad aggredire mortalmente il runner non sarebbe stata Gaia, ma un orso di sesso maschile adulto.

In ogni caso, uccidere Gaia servirebbe a ben poco. Si tratterebbe più di un gesto vendicativo fatto secondo logiche umane. L’Oipa, così come tante altre associazioni animaliste, teme che il Trentino si possa trasformare da paradiso naturale in un inferno per gli orsi (introdotti sul territorio dall’uomo nell’ambito del progetto europeo Life Ursus, avviato nel 1996).

Ha fatto scalpore la notizia di qualche giorno fa relativa al ritrovamento di un plantigrado morto, l’orso M62, tra il Lago di Molveno e San Lorenzo Dorsino. Per chiarire le cause del decesso la Procura di Trento ha aperto un fascicolo; dietro questo episodio potrebbe esserci la mano dei bracconieri, dato che al momento questi animali vengono descritti da diversi media ed autorità come una minaccia. Per fare chiarezza sulla vicenda l’Ufficio legale dell’Oipa ha depositato alla Procura della Repubblica di Trento la denuncia querela contro ignoti.

Leggi anche: La LAV trova un rifugio per ospitare l’orsa JJ4 e salvarla dall’abbattimento

I rifugi pronti ad ospitare l’orsa Gaia ci sono, ma gli appelli restano inascoltati

Trasferire l’orsa JJ4 in un posto sicuro – invece di abbatterla – sembra l’opzione più sensata e giusta da un punto di vista etico. Come previsto dal Tar, ieri il Presidente dalla La Provincia Autonoma di Trento avrebbe dovuto presentare “copia della documentazione degli accertamenti istruttori sulle strutture italiane e straniere che si sono proposte di ospitare l’orsa Jj4”, fornendo un preventivo di spesa per l’eventuale trasferimento.

Ma così non è stato. “LAV ritiene gravissima questa non risposta della Provincia perché, oltre ad essere una riconferma della totale mancanza di volontà del Presidente Fugatti di non uccidere l’orsa Jj4, salvezza auspicata anche dalla famiglia Papi, è anche una totale mancanza di rispetto nei confronti del Tribunale regionale della giustizia amministrativa” commenta con l’amaro in bocca la Lega Anti Vivisezione, che si era offerta di coprire le spese per trasferire l’orsa Gaia.

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Fonti: OIPA/LAV

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