Orsa JJ4: arriva l’autorizzazione al trasferimento nel santuario della Romania

La Romania si è espressa favorevolmente all'importazione e trasferimento dell'orsa JJ4 nel santuario indicato dalle associazioni italiane. Non vi sono scuse per non salvarle la vita. Si attende ora l'udienza del Consiglio di Stato del prossimo 13 luglio

Parere favorevole dalla Romania al trasferimento dell’orsa Gaia, JJ4, accusata della morte dell’escursionista Andrea Papi in Trentino lo scorso aprile. L’Accademia Romena Commissione per la protezione dei monumenti naturali  (CMN), autorità scientifica della Commissione CITES rumena, ha rilasciato di recente l’autorizzazione.

JJ4 potrebbe essere dunque ricollocata nel santuario Libearty Bear Sanctuary, a Zărnești, oasi in cui vivono tanti altri orsi bruni con alle spalle storie dolorose. Il rifugio era stato indicato dall’associazione animalista LAV in quanto soddisferebbe i criteri di sicurezza e benessere animale tali da garantire a JJ4 una vita dignitosa contro chi la vuole invece morta.

Un altro tassello del complesso puzzle che stiamo realizzando da mesi è andato al suo posto e ne siamo estremamente felici ora non ci sono davvero più scuse per la Provincia per non cedere l’orsa al santuario dandogli una nuova vita” ha commentato Massimo Vitturi, responsabile LAV, Animali Selvatici.

Si attende ora l’udienza del Consiglio di Stato fissata per il giorno 13 luglio. La LAV e tutti gli animalisti che sono scesi in piazza per chiedere alle autorità di risparmiare JJ4 e MJ5 si augurano vivamente che il Consiglio di Stato confermi la sospensione dell’uccisione dei plantigradi.

Su di loro pende una condanno a morte, congelata dalle ultime disposizioni. L’abbattimento era stato sospeso inizialmente fino al 27 giugno, poi fino al 13 luglio dopo che il Consiglio di Stato aveva accolto il ricorso dell’associazione LNDC Animal Protection.

C’è ancora una decisione da prendere affinché l’ipotesi trasferimento si concretizzi. Il 13 luglio è dietro l’angolo, ma gli orsi continuano a essere in pericolo di vita.

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Fonte: LAV

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