L'Islanda ha emanato un nuovo regolamento per monitorare la caccia alla balenottere dopo il fermo della stagione estiva. Nel testo di legge sono elencati diversi divieti, ma non basta. Bisogna abolire questa orribile attività una volta e per tutte
In Islanda il gelido mare si è tinto di rosso sangue con la ripresa della caccia alle balenottere comuni. I primi esemplari sono stati già arpionati dopo un breve fermo nei mesi estivi. Dal 1° settembre nelle acque territoriali è infatti possibile nuovamente cacciare le balene secondo quanto stabilito dal ministro islandese dell’Alimentazione, dell’Agricoltura e della Pesca Svandís Svavarsdóttir.
Una notizia terribile che gli animalisti speravano di non sentire circolare dopo le innumerevoli battaglie per mettere al bando questa brutale attività di cui il Paese non va fiero. Più della metà degli islandesi è favorevole all’abolizione.
La decisione del ministero ha dato vita ad accanite polemiche per quanto sia stata accompagnata da una revisione del quadro normativo per disciplinare questo tipo di caccia.
Nel luglio 2023 l’Islanda ha autorizzato la creazione di un gruppo specializzato di esperti e tecnici incaricati di valutare ogni soluzione possibile per garantire il rispetto delle norme in conformità alle leggi sul benessere animale e ridurre le irregolarità durante le battute di caccia.
L’obiettivo era migliore le modalità di caccia evitando che le balenottere comuni potessero morire nell’agonia dopo ore di inseguimenti. Uno scempio che non ha risparmiato neppure le femmine gravide. La stagione di caccia alle balenottere si è conclusa lo scorso con 148 esemplari di balenottere comuni trucidate di cui 11 gravide.
Il nuovo regolamento, emanato il 31 agosto scorso, prevede il divieto dell’uccisione delle balenottere comuni accompagnate da cuccioli, dell’uso di metodi che causino mutilazioni o sofferenze inutili all’animale nonché il divieto di cacciare i cetacei a una distanza superiore a 25 metri proprio per evitare che questi subiscano dolorose ferite non letali.
Saranno l’Autorità alimentare e veterinaria e la Direzione della pesca islandesi a supervisionare la caccia alle balenottere e a punire con sanzioni chi infrange la legge. A fine stagione venatoria i due organi presenteranno una relazione sull’anno 2023 con i principali risultati raggiunti.
Attualmente la caccia alle balenottere comuni è praticata solo da una baleniera commerciale islandese, ma finché questa otterrà le licenze per sterminare i cetacei, non vi è regolamento che tenga. Anche il più severo. La guerra è tutt’altro che finita.
L’orribile caccia alle balenottere deve avere fine. Per mettere pressione al governo islandese, l’organizzazione Hvalavinir-Stop whaling in Iceland ha lanciato una petizione online per chiedere un divieto permanente.
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Fonte: Government of Iceland
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