Non c’era bisogno di ucciderla: KJ1 poteva essere trasferita nel santuario per orsi in Romania. Vi mostro come sarebbe stata la sua vita

Ancora una volta, nessuna altra strada è stata percorsa per scongiurare l'abbattimento di KJ1 in Trentino. L'alternativa c'era. Il santuario per orsi in Romania era pronto ad accoglierla e a salvarla dalla sentenza che ha disposto la sua morte

È stata condannata a morte dalla Provincia autonoma di Trento perché ritenuta “pericolosa” e fucilata facendo appello alla legge che consente la rimozione di fino a 8 orsi l’anno. KJ1 è l’ultima orsa uccisa in Trentino per ordine delle autorità locali.

Mamma orsa non c’è più, lascia i suoi 3 piccoli orsacchiotti orfani. Il suo destino era già scritto da quando è finita nel mirino dell’amministrazione trentina. Andava eliminata “immediatamente”, come disposto in un decreto emanato ore prima dell’esecuzione, è così è accaduto.

Anche questa volta, nessuna alternativa è stata presa in considerazione. KJ1 è stata abbattuta, ma uccidere lei e altri orsi non è mai stata una soluzione alla gestione della fauna selvatica. C’erano infatti altre strade da percorrere.

Una di queste è stata delineata dalla LAV, la Lega Anti Vivisezione, e avrebbe salvato KJ1. L’associazione aveva proposto a sue spese il trasferimento dell’orsa nel Libearty Bear Sanctuary, il più grande santuario per orsi del mondo con sede a Zarnesti, Romani.

Proprio come per JJ4, il rifugio aveva dato disponibilità ad accogliere KJ1. Qui avrebbe iniziato una nuova vita, assieme ai suoi simili. Il santuario, che sorge nel verde della Transilvania, è un paradiso per orsi sfruttati dalla società e sequestrati a maltrattamenti o a rischio soppressione.

ingresso Libearty

@greenMe

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Ho visitato personalmente questo santuario, scambiando due chiacchiere con Christina Lapis, la presidente dell’associazione Millions of Friends, che gestisce il Libearty Bear Sanctuary. 

Questo immenso rifugio è la nuova casa di oltre un centinaio di orsi, a cui offre un ricovero sicuro e una seconda vita con dignità. Il santuario, visitabile solamente per un paio d’ore al giorno per non disturbare gli orsi, si estende su 69 ettari di foreste.

KJ1 avrebbe potuto camminare in questi spazi verdi e adattarsi a un nuovo inizio, come prima di lei hanno fatto tanti altri orsi. Ora si rotolano sull’erba, si rinfrescano nelle piscine, giocano tra la neve.

Se pur lontano dai boschi che conosce, ora sarebbe ancora viva. Non dimentichiamoci, però, dei suoi cuccioli. KJ1 ne aveva 3, di cui la Provincia di Trento non fa menzione. Senza la sua mamma potrebbero essere spacciati.

Che fine faranno ora? Se avranno o meno possibilità di sopravvivere, dipenderà tutto da loro. La questione non è stata affrontata a dovere da chi dovrebbe garantire la tutela di questi animali selvatici. Invece, nuovamente, si hanno solo notizie vaghe e sentenze affrettate.

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