Quattro anni fa moriva il lupo solitario Takaya, altra vittima mietuta dall'essere umano senza alcuna ragione. L'esemplare è stato monitorato per anni, sorprendendo continuamente i ricercatori con le sue abilità. Poi, uno sparo ha messo fine alla sua avventura
Vivere in natura comporta rischi, ma questi sono poco o forse niente in confronto alle minacce di origine antropica che stanno devastando la biodiversità. Il lupo Takaya ha pagato con la sua vita l’azione di un essere umano, che l’ha ucciso senza alcun motivo.
La sua è una storia ricca e sofferente, conclusasi nel 2020 con un colpo di fucile. A raccontarla è l’ambientalista Cheryl Alexander, che per 7 anni ha seguito questo splendido animale selvatico conosciuto come Takaya, il lupo solitario.
Aveva due anni quando, in dispersione, ha lasciato il suo branco e ha intrapreso un viaggio lungo decine e decine di km. Si è spinto raggiungendo a nuoto le piccole isole della British Columbia, Canada, dove si è insediato.
I funzionari forestali avevano espresso preoccupazioni per le sue sorti, mettendo in conto il recupero. Era difficile che il lupo potesse sopravvivere in questo ambiente, frequentato per altro da molti visitatori.
Takaya sfuggì ai tentativi di cattura, dimostrando di sapersela cavare. Dal 2014 Cheryl Alexander si interessò all’esemplare, ottenendo dalle autorità i permessi per poterlo studiare e monitorare tramite fototrappole.
Il lupo solitario aveva mostrato capacità sorprendenti per sopravvivere e comportamenti difficilmente osservati prima. Chris Darimont dell’Università di Victoria ha spiegato che Takaya aveva imparato a scavare piccoli pozzi alla ricerca di acqua dolce, a pescare velocemente superando i “limiti di ciò che è possibile ecologicamente”.
Non per ultimo, ululava e questa è una caratteristica che solitamente non si riscontra nei lupi solitari. Cacciava, nuotava, si rilassava nella sua nuova casa, cercava una compagna per potersi riprodurre.
Dal 2020, nulla di tutto ciò è stato più possibile. Un cacciatore ha sparato al lupo solitario mettendo fine tragicamente alla sua avventura. Non vi era motivo di abbatterlo, ma forse chi lo ha condannato a morte avrà pensato che in quanto lupo Takaya doveva morire.
Sono passati 4 anni da allora. Alexander ha realizzato il documentario e libro Takaya: Lone Wolf e continua a portare avanti una pagina dedicata al selvatico così che il mondo intero possa ricordare questo lupo.
Con il suo lavoro, l’ambientalista spera di contribuire alla conservazione e salvaguardia della specie. Noi non ti dimentichiamo Takaya.
Non vuoi perdere le nostre notizie?
- Iscriviti ai nostri canali Whatsapp e Telegram
- Siamo anche su Google News, attiva la stella per inserirci tra le fonti preferite
Fonte: takayalonewolf/Instagram
Leggi anche: