Noi non dimentichiamo l’orca più sola del mondo, che soffre ancora prigioniera in un delfinario del Sudamerica (liberiamola!)

Non dimentichiamo Kshamenk, l'orca più sola del mondo che da oltre 30 anni è confinata in una vasca minuscola di un parco marino. Restituiamole la libertà che noi esseri umani le abbiamo sottratto catturandola dal mare aperto e schiavizzandola

L’hanno soprannominata l’orca “dimenticata”, l’orca “più sola del mondo” perché da oltre 30 anni è confinata in un microscopico spazio di Mundo Marino, parco divertimenti dell’Argentina. Da più di 20, invece, non ha contatti con nessun altro esemplare della sua specie.

È recluso in completo isolamento Kshamenk, un individuo maschio d’orca, l’unica orca ancora in cattività di tutto il Sudamerica. Nuota in cerchio Kshamenk o si muove appena nella sua vasca, tutti segnali che evidenziano un forte stress in un animale selvatico privato della sua libertà.

Lo hanno denunciato diverse associazioni di protezione animale, che continuano a documentare le condizioni di Kshamenk e la sua agonia. Le immagini catturare dai droni mostrano un animale in pena e destano grande preoccupazione per la sua salute.

L’ultimo video risale proprio ad agosto 2024.

A nulla sono serviti gli appelli lanciati per ottenere la liberazione di Kshamenk e il suo trasferimento in un santuario. Neanche le oltre 40mila firme raccolte in una delle tante petizioni hanno lasciato sperare in un effettivo salvataggio dell’orca dimenticata.

Kshamenk continua a essere imprigionata nella vasca del parco acquatico argentino da quando aveva all’incirca 4 anni. Nuotava in mare quando è stata catturata, allontanata dal suo habitat e venduta come attrazione nel 1992.

Ha poi condiviso quella vasca con un’altra orca di nome Belén, venuta a mancare in circostanze ancora poco chiare nel 2000. Da allora Kshamenk non ha più interagito con alcun suo simile e per un animale sociale come l’orca questa è una doppia condanna.

In natura, le orche vivono in unità chiamate pod in una organizzazione sociale di tipo matriarcale. Cacciano in gruppo in mare aperto e instaurano legami complessi con gli altri esemplari. Niente di tutto ciò è possibile in cattività, in una vasca che a malapena contiene Kshamenk.

Non dimentichiamoci di Kshamenk, concediamo a questa povera orca quella libertà che le abbiamo sottratto decenni fa.

Per firmare la petizione per liberarla CLICCA QUI 

Non vuoi perdere le nostre notizie?

Fonte: Urgentseas/Instagram

Leggi anche:

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Instagram