Nidi di rondini e rondoni protetti per sempre a Roma, arriva la delibera della Giunta

Tutela senza più scadenze per rondini, rondoni, balestrucci e specie affini. I loro nidi sono ora protetti da una delibera a Roma e non più dalle singole ordinanze comunali, che ricordiamo essere valide solo per periodi di tempo limitati. Una misura per la salvaguardia della biodiversità a livello cittadino, anche se nel testo approvato di recente mancano alcuni punti

Rondini, rondini, balestrucci e specie affini protetti non solo durante il periodo di nidificazione, ma sempre, senza limiti temporali in tutto il territorio di Roma Capitale. È quanto stabilito recentemente dalla Giunta capitolina con un delibera che va così a sostituire le ordinanze annuali.

La misura, lodata dalle associazioni animaliste, intende tutelare la biodiversità in ambito cittadino a lungo termine.

Anche se il provvedimento arriva con un po’ di ritardo, poiché le nidificazioni sono iniziate all’inizio di marzo, siamo molto soddisfatti di questa decisione di “stabilizzare” la protezione” ha spiegato Francesca Lavarini, delegata della sezione Oipa di Roma.

Cosa prevede la delibera

La delibera, approvata all’unanimità e immediatamente esecutiva, stabilisce:

  • divieto di distruggere, rimuovere o danneggiare i nidi di rondine, balestruccio, rondone comune, rondone pallido e specie affini, nel rispetto della vigente normativa a tutela della biodiversità e degli ecosistemi
  • obbligo di rispettare i nidi delle specie sopraindicate anche durante la fase iniziale di costruzione e fuori dal periodo riproduttivo (autunno-inverno) in quanto le rondini e i balestrucci possono utilizzare gli stessi nidi per più anni di seguito
  • deroga al divieto di rimozione dei nidi fissata esclusivamente al di fuori del periodo di nidificazione, ossia tra il 30 novembre e il 15 febbraio di ogni anno, solo in due casi: 1) realizzazione di interventi edilizi (previa richiesta di nulla osta al Dipartimento Tutela ambientale, corredata da una relazione tecnica che riporti il numero dei nidi e le modalità di salvaguardia che s’intendono adottare). Qualora sia impossibile tale salvaguardia, i nidi danneggiati o distrutti devono essere sostituiti da nidi artificiali, regolarmente attestati; 2) presenza di numerosi nidi in locali chiusi quali garage, magazzini, cantine, che determini condizioni igieniche di pericolo per la salute, condizioni attestate dall’Asl. La certificazione dell’Asl dovrà essere allegata alla richiesta di nulla osta in deroga al Dipartimento Tutela ambientale, che potrà richiedere l’installazione di nidi artificiali in un luogo vicino all’originario

Il Dipartimento Tutela Ambientale dovrà inoltre prevedere campagne di sensibilizzazione e informazione della cittadinanza sul tema biodiversità e sulle azioni da mettere in pratica per la salvaguardia dei nidi. Queste sono:

  • mantenimento delle aperture delle cavità dei coppi posti in prima fila nel rifacimento dei tetti
  • utilizzo di intonaci rugosi per agevolare la costruzione dei nidi di rondini e balestrucci sotto ai cornicioni degli edifici e il mantenimento dei medesimi sottotetti con un angolo retto di 90°
  • disposizione di nidi artificiali sugli edifici esistenti, sulle facciate esposte a nord, est o nord-est per favorire la nidificazione dei rondoni anche in assenza di cavità in grado di ospitarne i nidi

Ogni violazione va essere segnalata alla polizia municipale. Distruggere i nidi di rondini, rondoni e affini è infatti un reato ed è punito con le sanzioni previste dalla vigente normativa. L’Oipa invita perciò tutti i romani a tenere gli occhi aperti e a segnalare qualunque episodio.

Per quanto si tratti di un provvedimento importantissimo, nel testo della delibera mancano alcune disposizioni presenti invece nelle precedenti ordinanze. Queste consentivano, ad esempio, la verniciatura con calce mediante spruzzo per disinfestare le stalle solo prima del periodo riproduttivo o imponevano l’obbligo di collocare materiali e macchinari ad almeno due metri di distanza dai nidi per evitarne l’accesso ai predatori.

Un altro punto non presente nel testo della delibera riguarda l’obbligo di circondare con rete metalliche le trappole adesive per insetti in zone prossime ai nidi. L’Oipa si augura che queste misure possano essere reintrodotte.

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Fonte: Oipa

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