Fili di nylon, pezzi di buste di plastica, frammenti di guanti: i nidi degli uccelli sono ormai dei grovigli di pericolosi rifiuti che non siamo in grado di smaltire correttamente. Li stiamo costringendo a nidificare con la nostra spazzatura, le immagini raccolte in giro per il mondo ci sbattono in faccia che abbiamo fallito.
Un tempo i nidi, che accolgono e proteggono i piccoli quando non sanno ancora volare, venivano costruiti eslcusivamente con elementi naturali: foglie, ramoscelli, piume e paglia. Oggi non è più così. L’inquinamento dilagante provocato dalle attività umane sta stravolgendo le abitudini degli uccelli, costringendoli a usare i nostri rifiuti lasciati in giro praticamente ovunque come materiale per preparare i nidi.
E così fra bastoncini di legno e fili d’erba si possono notare pezzi di sacchetti di plastica, guanti e fili di nylon, come mostra una serie di drammatici scatti inviati dagli utenti alla pagina Instagram del progetto Archeoplastica, lanciato dalla guida naturalistica Enzo Suma, che raccoglie e cataloga i rifiuti spiaggiati in un museo virtuale.
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Le inquietanti immagini ci sbattono in faccia tutto l’incività e il fallimento della nostra società:
A causa del nostro menefreghismo e dell’incapacità di gestire la valanga di rifiuti che produciamo giornalmente, gli uccelli sono sempre più minacciati e rischiano persino di finire soffocati e morire, ingerendo frammenti di plastica.
A denunciare questo grave scenario è l’interessante iniziativa Birds & Debris portata avanti dal Environmental Research Institute scozzese: su una piattaforma interattiva ognuno di noi può caricare foto di uccelli in difficoltà, impigliati nella spazzatura, e di siti di nidificazione contaminati da plastica e altri materiali.
Basta accedere al sito per rendersi conto che si tratta di una piaga globale, che è stata aggravata dal cosiddetto Covid litter (fatto principalmente di mascherine e guanti), come vi abbiamo raccontato in più occasioni.
Le case degli uccellini si sono trasformate in grovigli di immondizia, in cui si trovano frammenti plastici e mozziconi di sigaretta. I loro nidi stanno inglobando la nostra grande inciviltà.
Da un recente studio scientifico, che ha preso in esame 35.000 nidi, è emerso che quasi 200 specie di volatili stanno utilizzando i nostri rifiuti per realizzare i nidi in cui deporre le uova e allevare i pulli. Il problema ormai interessa ogni parte del mondo, fatta eccezione per l’Antartide; ma, visto l’andazzo, fra non molto anche le specie che vivono in quest’area remota potrebbero ritrovarsi a nidificare usando la nostra spazzatura.
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Fonti: Archeoplastica/Birds & Derbis
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