Addio Zoe, l'ultima orango del Bioparco di Roma non c'è più. Zoe è morta a 37 anni, dopo un'intera vita in schiavitù. Nata e cresciuta nella struttura, l'orango ha conosciuto solo lo zoo. Ora Zoe è finalmente libera
Li allontaniamo dalle loro terra, separiamo dalle loro famiglie e li imprigioniamo in un recinto, destinando loro e i nuovi nati a una vita in cattività. Così è stata quella di Zoe, l’ultima orango del Bioparco di Roma, venuta al mondo all’interno della struttura e morta in quella struttura dopo quasi 40 anni.
Qui ha scontato la sua pena, giorno dopo giorno, anno dopo anno. Cosa conosceva Zoe del mondo esterno? Nulla, la sua è stata interamente una vita in cattività. Zoe si è spenta all’età di 37 anni, un’età considerevole per questi straordinari primati.
L’orango era stata colta da un malessere a inizio giugno. Sono seguiti accertamenti ed esami approfonditi, ma dopo apparenti segnali di ripresa che lasciavano ben sperare, Zoe ha avuto un crollo. Era apatica, non aveva più interesse per il cibo. I veterinari ipotizzano che il primate abbia avuto una grave infezione polmonare. Sarà l’autopsia a far luce sulla natura della sua morte.
Il Bioparco di Roma ha descritto Zoe come curiosa e molto intelligente, caratteristiche queste proprie della sua specie. Lei sapeva guardare negli occhi le persone con un’intensità quasi impossibile da spiegare a parole.
Ci mancherà moltissimo la sua dolcezza e la sua capacità di guardare negli occhi le persone; mancherà moltissimo ai suoi keeper” ha detto Paola Palanza, presidente della Fondazione Bioparco di Roma.
Esattamente come la sorella Martina, morta anch’ella senza aver mai conosciuto la libertà, lo sguardo di Zoe trafiggeva il cuore. Nessuno sa, però, cosa abbia provato Zoe realmente tutte le volte in cui guardava dall’altra parte del vetro, quali sensazioni l’abbiano colta incrociando gli occhi delle persone, se e quanto abbia desiderato di essere anche solo per un istante come loro: libera.
Lei è nata in cattività e in cattività vi è morta. Solo la morte l’ha liberata dalla sua schiavitù. La sua storia, come quella del piccolo orangotango Kanelo nato e morto nello zoo di Barcellona durante i lavori del recinto e di tutti gli animali rinchiusi in zoo e giardini, dovrebbe farci riflettere.
Ci auguriamo di poter continuare a guardare negli occhi questi animali che in natura stanno scomparendo velocemente” ha scritto il Bioparco di Roma, concludendo il suo ultimo messaggio a Zoe.
Anche noi ci auguriamo di poter perderci negli occhi di questi esseri incredibili, ma desideriamo farlo in quella natura che stiamo spazzando via, non in uno zoo. Dovremmo battagliare per proteggere la loro casa, non imprigionarli in uno zoo e condannarli a una vita infelice.
Buon ponte Zoe, adesso sei finalmente libera.
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Fonte: Bioparco di Roma/Facebook
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