La mobilitazione internazionale contro l’arresto di Paul Watson: “Sindaci, esponete il suo ritratto sugli edifici comunali”

Un appello ai sindaci per esporre il ritratto di Paul Watson sugli edifici comunali e una petizione per richiedere l’intervento delle autorità per il suo rilascio: è mobilitazione internazionale contro l’arresto dell’attivista

Come purtroppo sappiamo, Paul Watson, leggendario attivista ambientale e fondatore di Sea Shepherd, è attualmente detenuto in Groenlandia, dopo essere stato arrestato il 21 luglio 2024 nel porto di Nuuk. La sua missione era quella di contrastare l’attività della più grande nave baleniera mai costruita, la Kangei Maru, una nave giapponese progettata per massacrare migliaia di balene in violazione della moratoria globale sulla caccia commerciale ai cetacei.

Questo arresto, motivato da un vecchio mandato giapponese, ha scatenato una mobilitazione globale a sostegno di Watson e della causa che rappresenta. In risposta a questa ingiustizia, Sea Shepherd France e numerose altre organizzazioni stanno facendo appello ai sindaci di Francia affinché sostengano pubblicamente Watson, esponendo il suo ritratto sui loro edifici.

L’obiettivo è attirare l’attenzione sull’ingiustizia che sta subendo il più grande difensore dei cetacei del nostro tempo. Allo stesso tempo è attiva una petizione, lanciata dal giornalista Hugo Clément e firmata da centinaia di migliaia di persone, che chiede l’intervento del Presidente francese Emmanuel Macron e della Prima Ministra danese Mette Frederiksen per evitare che Watson venga estradato in Giappone, dove rischierebbe una condanna a 15 anni di carcere.

Le false accuse di violenza mosse dal Giappone

Il Giappone ha perseguito Watson per oltre un decennio, utilizzando un avviso rosso dell’Interpol in maniera abusiva, come segnalato anche dal Parlamento Europeo nel 2017. Questo accanimento giudiziario è dovuto alle sue azioni contro la caccia alle balene, attività per cui il Giappone è stato condannato dalla Corte Internazionale di Giustizia per bracconaggio nel Santuario dei Cetacei dell’Oceano Antartico.

Nonostante le false accuse di violenza mosse dal Giappone, Watson e il suo equipaggio hanno sempre agito in modo non violento, utilizzando metodi creativi per fermare i balenieri, come lanciare vernice e impedire fisicamente il massacro dei cetacei. In più di dieci anni, le loro operazioni hanno salvato migliaia di balene.

La petizione e la mobilitazione internazionale non riguardano solo la libertà di Watson, ma rappresentano una battaglia per la protezione dei mari e la sopravvivenza delle balene. Chiunque voglia sostenere questa causa può firmare la petizione o utilizzare il filtro Instagram “Free Paul Watson”, unendosi a questa lotta globale per la giustizia e la protezione degli oceani. Facciamo anche noi la nostra parte per chi ha solo difeso degli animali innocenti da una barbarie!

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Petizione: Sea Shepherd France

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