Mãhina è la balena più rara del mondo: alla scoperta del cucciolo di megattera immortalato in questi scatti a Tonga

Nell'Oceano Pacifico meridionale, è stato avvistato Mãhina, un rarissimo cucciolo di megattera bianco. Un evento straordinario che ha emozionato nuotatori e biologi marini, sottolineando la bellezza e fragilità degli oceani

In un’epoca in cui la biodiversità è sempre più minacciata, la natura continua a regalarci spettacoli straordinari.

È ciò che è accaduto nelle acque di Tonga, piccolo Stato insulare nell’Oceano Pacifico meridionale, dove un gruppo di nuotatori ha vissuto un incontro straordinario con uno degli animali più rari al mondo: un cucciolo di megattera bianco, soprannominato Mãhina, che significa “luna” nella lingua tongana.

Questo avvistamento, considerato da molti esperti una vera rarità, ha subito attirato l’attenzione di biologi marini e appassionati di cetacei da tutto il mondo. Ma chi è Mãhina e perché il suo avvistamento ha generato tanta emozione?

Le megattere (Megaptera novaeangliae) sono note per le loro dimensioni imponenti, le loro acrobazie fuori dall’acqua e i caratteristici canti che emettono. Normalmente, questi giganti degli oceani hanno una colorazione scura, con alcune sfumature bianche soprattutto nella parte inferiore del corpo e delle pinne. Ma Mãhina è diversa: la sua pelle è completamente bianca, un fenomeno visibile solo in pochissimi esemplari di balene.

Non è ancora chiaro se Mãhina sia affetta da albinismo o leucismo, una condizione genetica che provoca una parziale perdita di pigmentazione. Jono Allen, fotografo subacqueo australiano, scienziato ambientale e guida della megafauna marina che ha avuto il privilegio di osservare la piccola balena, ha condiviso su Instagram: “Mãhina non ha gli occhi rossi tipici degli albini, ma presenta occhi neri. Al momento non sappiamo se sia albina o leucistica, ma la sua pelle bianca illumina l’acqua di un blu fluorescente elettrico ogni volta che emerge. È diverso da qualsiasi cosa abbia mai visto”.

Anche Matt Porteous, fotografo naturalista e membro del team di Ocean Culture Life, ha raccontato l’incredibile incontro con Mãhina in un post su Instagram, descrivendolo come uno dei momenti più emozionanti della sua vita. “Nel turchese delle acque di Tonga abbiamo vissuto uno dei momenti oceanici più rari e mozzafiato che il nostro pianeta ha da offrire: nuotare con Mãhina, una megattera bianca”, ha scritto Porteous. “Il suo corpo luminoso si muoveva con grazia nel blu profondo, protetto dalla madre, come un angelo degli oceani, una leggenda vivente che si dispiegava davanti ai nostri occhi“.

Porteous ha spiegato che prima di avvicinarsi, la guida del gruppo, Jono Allen, ha stabilito un legame di fiducia con la madre di Mãhina. “Jono ha imitato i movimenti della madre nella danza dell’oceano, guadagnandosi la sua fiducia. Solo allora, la madre ha permesso al cucciolo di avvicinarsi a noi”. Questa interazione silenziosa e rispettosa ha regalato ai nuotatori un’esperienza quasi spirituale, come parte di un antico rituale di comprensione tra uomo e animale.

La fragilità della vita di Mãhina

Nonostante l’incredibile bellezza di Mãhina, la sua pelle bianca non solo la rende visibile ai predatori, ma aumenta anche il rischio di danni causati dall’esposizione al sole. “Mãhina è incredibilmente bella, ma sono preoccupato per la sua sopravvivenza”, ha dichiarato Jono Allen. “Fortunatamente, la madre e il maschio che le fa da scorta sono estremamente protettivi. Sembrano consapevoli dell’unicità del cucciolo e della crescente attenzione che sta ricevendo”.

Molte balene bianche non sopravvivono a lungo a causa della loro incapacità di mimetizzarsi con l’ambiente circostante. Tuttavia, come ha sottolineato Allen, le megattere vivono in gruppi sociali coesi e protettivi, e questo potrebbe le possibilità di sopravvivenza del cucciolo “Luna”.

Un simbolo per la conservazione degli oceani

L’incontro con Mãhina ha commosso profondamente i nuotatori, sottolineando ancora una volta la necessità di preservare questi momenti preziosi e di proteggere le specie marine. “Il rispetto è il primo passo per connettersi con queste creature maestose”, ha dichiarato Porteous. “L’oceano è un mondo fragile e incontri come questo sono doni preziosi. Dobbiamo proteggere il futuro del nostro pianeta blu”.

“Le parole non possono davvero esprimere la gratitudine che provo per aver incontrato questo raro individuo mistico, un vero spirito dell’oceano“, ha scritto Allen.

Poco distate da Tonga, in Australia, le megattere rientravano tra le specie a rischio di estinzione, a causa della caccia commerciale, ma dal 2022, grazie alle politiche di tutela adottate da Canberra, le megattere sono state eliminate dalla lista che ne certificava la forte vulnerabilità. Se ne contano circa 40mila nelle acque australiane (al culmine della caccia commerciale ne erano rimaste 1500), un numero che dimostra l’efficacia delle misure adottate negli ultimi 60 anni.

Si tratta di un importante traguardo che, però, non deve spingerci ad abbassare il livello di guardia. La più gande minaccia per questi cetacei è il riscaldamento globale, che distrugge il loro ecosistema e ne compromette il sostentamento.

Non vuoi perdere le nostre notizie?

Leggi anche:

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Instagram