Per l’Ue i lupi stanno diventando un “pericolo reale”: a rischio lo status di specie protetta

Dopo oltre 30 anni di sforzi e investimenti per tutelarli, i lupi potrebbero perdere lo status di specie protetta. Secondo l'Ue questi predatori si sarebbero trasformati in una minaccia per il bestiame e persino gli esseri umani

Non è affatto un buon momento per i lupi. Mentre in Trentino-Alto Adige le autorità invocano gli abbattimenti, anche l’Unione europea sta valutando di intervenire sulla gestione di questi predatori, che al momento non possono essere uccisi, tranne in casi eccezionali.

A seguito delle numerose segnalazioni di attacchi al bestiame e nelle campagne nei diversi Paesi e della crescita della popolazione di questi predatori, l’Ue ha deciso di rivalutare lo status protezione speciale di cui godono da circa 30 anni. L’annuncio è arrivato ieri dalla Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, alimentando i timori delle associazioni che si battono per la tutela della fauna selvatica.

La concentrazione di branchi di lupi in alcune regioni europee è diventata un pericolo reale per il bestiame e potenzialmente anche per gli esseri umani. – ha dichiarato von der Leyen – Invito le autorità locali e nazionali ad agire laddove necessario. In effetti, l’attuale legislazione dell’UE consente già loro di farlo.

Secondo la Commissione, che ha chiesto di fornire entro il 22 settembre dati aggiornati sulla popolazione di lupi alle varie parti coinvolte, dalle comunità locali agli scienziati, le misure di protezione attualmente disponibili per difendersi dalle predazioni non sarebbero utilizzate in maniera sufficiente.

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Cosa si prospetta per i lupi in Europa

I lupi sono protetti storicamente dalla Direttiva Habitat (92/43), adottata nel 1992, che vieta la cattura o l’uccisione deliberata. Una serie di deroghe consentono agli agricoltori e allevatori di optare per strategie di protezione, ad esempio delle apposite recinzioni. Negli ultimi anni i casi di attacchi e incursioni sono andati ad aumentare, facendo crescere le tensioni nelle aree in cui questi predatori sono presenti. Lo scorso settembre anche il pony della Presidente Ursula von der Leyen è stato attaccato e ucciso da un lupo.

Alcuni Paesi come la Svezia sono intervenuti autorizzando abbattimenti di massa (in totale una 50ina gli esemplari uccisi nell’inverno del 2023) per contenere i numeri e limitare così i danni sul territorio nazionale, facendo indignare gli attivisti che si occupano di tutela di animali selvatici.

Se a breve lo status di specie protetta dovesse venire meno a livello europeo, i lupi potrebbe tornare nel mirino dei cacciatori. Non si è fatta attendere la reazione delle associazioni animaliste, che stanno criticando la direzione che vuole intraprendere la Commissione Ue.

La lenta ripresa delle popolazioni di lupi nell’UE deve essere celebrata, non temuta – ha commentato Reineke Hameleers di Eurogroup  – Questa crescita fragile, poiché la maggior parte delle popolazioni transfrontaliere di lupi non ha ancora raggiunto uno stato favorevole. Dopo aver investito tutti questi sforzi e finaziamenti, il declassamento dello status di protezione non solo influirebbe sul loro benessere, ma metterebbe a rischio la loro sopravvivenza.

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Fonte: Commissione Ue

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