Nashville, Tennessee: nella città americana si è da poco concluso uno degli eventi più importanti del mondo nel settore dei trofei di caccia, una sanguinosa manifestazione dove vengono venduti viaggi per sterminare gli animali selvatici. Tra i bersagli moltissime specie in via di estinzione come orsi polari e rinoceronti
Dopo la più grande e scioccante fiera di trofei di caccia dell’Unione europea, dal 22 al 25 febbraio oltre 850 espositori provenienti da più di 140 Paesi si sono riuniti a Nashville, Tennessee, per la convencion del Safari Club International (SCI). La manifestazione sponsorizza la vendita di viaggi di caccia al trofeo e di conseguenza l’uccisione di migliaia di animali selvatici.
A documentare questo controverso mercato un’indagine sotto copertura pubblicata da Humane Society of the United States e da Humane Society International, che ha svelato (ancora una volta) l’ipocrisia di uno degli eventi del settore più importanti del mondo.
Per quanto il Safari Club International si sforzi di lasciar passare il messaggio che la sua missione sia “proteggere la libertà di caccia e promuovere la conservazione della fauna selvatica in tutto il mondo” come si legge sul suo sito, di tutela non c’è un bel niente.
Nel raduno americano sono state presentate le mete più ambite dagli appassionati di questa attività sanguinosa: Sudafrica, Canada, Namibia, Zimbabwe e Nuova Zelanda.
Qui è possibile prendere parte a battute di caccia all’elefante, al leopardo, alla giraffa e persino all’orso polare o al rinoceronte, specie globalmente minacciate di estinzione.
Per ogni battuta i cacciatori sborsano cifre folli che vanno dai 2.500 fino ai 143.000 dollari come rivelato dall’indagine. In questi pacchetti della morte i cacciatori hanno la possibilità di aggiungere servizi extra come altre specie da ammazzare nella loro caccia al trofeo.
Quasi tutte le battute mettono a disposizione delle esche, come le zebre, per attirare i loro bersagli. Questo non fa altro che creare ulteriori problemi alla fauna locale. Alcuni degli animali cacciati, tipo i leoni, vengono poi allevati in cattività per finire nel mirino di chi acquista questi viaggi.
Davanti a richieste particolari, gli espositori sono pronti anche a chiudere un occhio consentendo per esempio ai cacciatori di sparare da un veicolo, cosa illegale in molte aree per i problemi legati alla sicurezza.
Abbiamo cacciatori che non possono proprio camminare. Facciamo un piccolo strappo alle nostre regole e spariamo dal camion, non abbiamo problemi” ha detto un venditore a un investigatore della HSI.
Ma nella convention non si propongono solo avventure da brividi ma anche articoli macabri fatti con i resti degli animali uccisi. Sono stati mostrati gioielli realizzati con artigli di leopardo o valigie in pelle di elefante. Entrambe le specie sono protette dall’US Endangered Species Act, ulteriore prova di come queste lobby trovino il modo di aggirare le leggi.
Animali come elefanti, rinoceronti e leopardi svolgono ruoli cruciali nei rispettivi ecosistemi, con molte altre specie che dipendono dal delicato equilibrio che forniscono. Purtroppo, questi stessi animali sono anche molto ambiti dai cacciatori di trofei, che spesso prendono di mira gli individui più grandi di una specie, indebolendo il pool genetico e persino causando il crollo di piccole popolazioni. Nel mezzo di questa crisi della biodiversità, in cui oltre un milione di specie rischiano l’estinzione, la comunità globale deve impegnarsi a proteggere gli animali selvatici evitando pratiche crudeli come la caccia ai trofei, ha dichiarato Jeff Flocken, presidente della Humane Society International.
Dopo gli Stati Uniti, l’Unione europea è il secondo più grande importatore di trofei di caccia. Non è possibile sforzarsi nel tutelare le specie in via di estinzione e non avere ancora divieti di importazione, esportazione e ri-esportazione di trofei di cacci, ottenuti proprio da quelle specie protette a livello internazionale.
Tra il 2014-2018 il nostro Paese ha importato 322 trofei di caccia di 22 specie di mammiferi protetti dalla Convenzione sul commercio internazionale delle specie di flora e fauna selvatiche minacciate di estinzione (CITES). È ora di fare qualcosa. Nella campagna europea #NotInMyWorld la Humane Society International/Europe chiede di fermare l’importazione di trofei in Europa. Puoi firmare la petizione QUI.
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Fonte: HSI
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