Documentata la traversata impressionante quella di un leone a 3 zampe, che assieme al fratello ha nuotato come nessun leone aveva mai fatto prima. Per gli studiosi, si tratterebbe della nuotata più lunga registrata per la specie
Ha affrontato coccodrilli e rivali, cimentandosi in un’impresa che ha lasciato il segno. In Uganda, un leone con sole 3 zampe di nome Jacob ha nuotato assieme a suo fratello Tibu battendo ogni record.
A parere degli esperti, questa nuotata è la più lunga mai registrata per la specie Panthera Leo. I due fratelli vivono nel Parco nazionale Queen Elizabeth, dove a inizio febbraio hanno attraversato a nuoto il canale che collega il lago George al lago Edward.
Sono stati i droni di un team di ricercatori a documentare lo spostamento dei due grandi felini, che hanno compiuto complessivamente 3 tentativi. Ippopotami e coccodrilli, potenziali nemici della specie, hanno messo a dura prova questa lunga traversata.
Quel canale è pieno di pericoli e la fatica è notevole. Se poi si considera il fatto che Jacob nuota più lentamente con le sue 3 zampe, avendone persa una in una trappola di un bracconiere, allora le probabilità di successo sono ancora più basse.
Generalmente, un leone nuota per un massimo di circa 100 metri, ma Jacob e Tibu di metri ne hanno fatti molti di più. La distanza percorsa dai due in acqua è superiore a 1 km.
Ma cosa ha spinto i due leoni ad avventurarsi in questo lungo e insidioso cammino? Un istinto più che naturale, l’accoppiamento. La popolazione di leoni in Uganda ha subito un drastico calo nel tempo a causa del conflitto essere umano-fauna selvatica e altre minacce.
Si stima che siano rimasti solamente 40 leoni nell’area protetta, di cui in prevalenza esemplari maschi. Le pressioni riproduttive nei gruppi portano inevitabilmente a scontri, con l’allontanamento di alcuni maschi alla ricerca di compagne.
Jacob e Tibu erano tra questi e hanno abbandonato il territorio per potersi accoppiare. Il primo tentativo non è andato a buon fine, come hanno spiegato gli studiosi in una intervista, costringendo i leoni a provarci ancora e a tornare in acqua. I due sono seguiti dai ricercatori, che hanno condotto una ricerca su questo insolito caso.
Lo studio è stato pubblicato su Ecology and Evolution.
Fonte: Ecology and Evolution
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