Il Regno di Svezia ha avanzato una proposta che mira a ridurre della metà la popolazione di lupi presente nel Paese scandinavo a causa del crescente conflitto tra lupo ed essere umano. Per le associazioni animaliste questa mattanza è solo un orribile stratagemma per la campagna elettorale
Il Governo svedese vuole sterminare metà dei lupi che popolano la Scandinavia portando il numero degli esemplari da oltre 480 a 170. Una mattanza che il Ministero dell’Agricoltura ritiene “necessaria” per i danni che i lupi arrecano agli allevatori di bestiame, che hanno reso la loro gestione estremamente difficile.
E allora il Regno di Svezia sta pensando bene di ucciderli e di risolvere così il problema. La proposta è stata avanzata dal ministro dell’Agricoltura Anna-Caren Sätherberg che ha chiesto al Riksdag di riesaminare la questione e di far rientrare il numero di lupi nelle 170 unità, valore stabilito dal Parlamento svedese nel 2013.
La decisione ha suscitato la rabbia di molte associazioni animaliste tra cui il Världsnaturfonden WWF che accusa il Governo di favoritismi delle lobby della caccia. Non solo il calcolo delle 170 unità non ha alcun fondo scientifico, ma secondo il WWF svedese le misure barbariche presentate al Parlamento non hanno proprio nulla a che vedere con la protezione dell’ambiente e dei lupi.
Queste puntano a ottenere il consenso popolare e più voti nella campagna elettorale. Uno stratagemma che però si ripercuote sui lupi e che darà vita a un vero massacro.
Il WWF guarda con grande preoccupazione ai segnali inviati dalla proposta e agli effetti negativi a lungo termine. L’amministrazione dei predatori è troppo complessa per essere usata come un semplice trucco nella campagna elettorale. Il WWF ha già presentato delle proposte di modifica all’ordinanza sulla caccia che fornirebbero gli strumenti per una convivenza funzionante tra umani e grandi predatori, ha affermato Benny Gäfvert, esperto di predatori del WWF.
La gestione dei lupi in Svezia è sempre stata complessa. La popolazione del canide lupino è diminuita drasticamente a seguito di una legge del 1789 che consentiva agli abitanti di cacciare alci e cervi, principali prede dei lupi. Questo li ha spinti a migrare verso altre regioni e ad attaccare di frequente il bestiame con un conflitto sempre più elevato tra predatore ed essere umano.
Un conflitto gestito male sin dal principio, ma che potrebbe peggiorare ancor di più. In questi giorni il Riksdag deciderà se e quando dare il via alla strage.
La decisione potrebbe scontrarsi con le direttive europee che tutelano la specie attraverso la Convenzione di Washington per la salvaguardia della fauna e della flora selvatica. Per tale motivo il numero di esemplari potrebbe essere soggetto ad alcune variazioni, ma nulla sembra voler impedire l’imminente massacro che sembra già deciso dal Parlamento svedese.
Fonte: Sveriges Riksdag
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