In Svezia è iniziata la mattanza di lupi più grande che il Paese abbia mai visto nei tempi moderni, uccisi per contenere i numeri e limitare così i danni inflitti dalle popolazioni dei predatori sull'intero territorio nazionale. Le associazioni svedesi a tutela dell'ambiente e degli animali hanno condannato con rabbia questa misura
Il nuovo anno è iniziato in maniera tragica per i lupi svedesi dopo che le autorità del Paese scandinavo hanno aperto la più grande caccia ai predatori della storia moderna. 75 gli esemplari (su 460)che potranno essere uccisi a colpi di fucile dai cacciatori locali nel corso dell’anno.
Si tratta di una cifra altissima se si pensa che dal 2010 a oggi i lupi uccisi nelle campagne autorizzate sono stati in totale 203. La misura è stata definita “assolutamente necessaria” per contenere la popolazione di lupi in Svezia e rallentarne la crescita nelle cinque contee di Gävleborg, Dalarna, Västmanland, Örebro e Värmland.
Qui sarebbe distribuita la maggior parte dei circa 460 lupi presenti in Svezia, un numero non poi chissà quanto esorbitante in confronto ad altri Stati. Un esempio è rappresentato dalla nostra Italia dove i lupi stimati nella penisola sarebbero oltre 3.300.
Durissima la reazione da parte delle associazioni ambientaliste, indignate per le azioni che il Regno di Svezia aveva già promesso a maggio dell’anno appena concluso. (Leggi anche: La Svezia si prepara a uccidere metà della sua popolazione di lupi)
I lupi come i principali predatori nella catena alimentare sono un prerequisito per la biodiversità. L’uccisione di un quarto della popolazione attraverso la caccia ha conseguenze negative per gli animali e la natura. È disastroso per l’intero ecosistema. L’esistenza dei lupi contribuisce a una vita animale e vegetale più ricca. La sopravvivenza umana dipende da ecosistemi sani, ha dichiarato Marie Stegard, del gruppo anti-caccia Jaktkritikerna.
Anche Magnus Orrebrant, presidente della Svenska Rovdjursförening – associazione svedese dei grandi carnivori, ha definito l’abbattimento dei lupi “ecologicamente indifendibile nonché una delle principali crudeltà verso gli animali”.
Che diritto abbiamo di tormentare i lupi in questo modo? La verità è che l’ampia caccia al lupo è il risultato di forti pressioni da parte dell’Associazione dei cacciatori, che vuole meno predatori. Una confederazione che riceve ogni anno un sostegno governativo di oltre 60 milioni per perseguire la sua visione della “conservazione della fauna selvatica”. Per diversi anni, l’uomo ha cacciato la popolazione di alci a livelli critici, e ora il lupo viene accusato di essere un concorrente della caccia umana. Allo stesso modo in cui la foca si prende la colpa perché l’uomo ha pescato dagli oceani. Come può essere ragionevole tutto ciò? , ha commentato adirato Orrebrant.
Ma adesso lo spargimento di sangue nei territori innevati della Svezia è appena iniziato e in maniera conforme alle normative europee per la tutela della specie.
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Fonte: Svenska Rovdjursförening
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