JJ4 è già in gabbia, altri 2 orsi stanno per essere catturati: ma quando si possono definire davvero “problematici”?

Non si fa che parlare di orsi problematici in Trentino dopo i recenti avvenimenti, ma quando un plantigrado può essere definito tale? Su questo punto interviene l'Ispra con una tabella di riferimento dei gradi di pericolosità dell'orso inserita all'interno del PACOBACE, il Piano d’azione interregionale per la conservazione dell’orso bruno nelle Alpi centro - orientali 

Da settimane il tema orso e gestione della fauna selvatica è nuovamente al centro di diversi dibattiti dopo l’attacco fatale da parte di Gaia – JJ4, la mamma orsa più famosa d’Italia, al runner Andrea Papi a Caldes, in Val di Sole. JJ4 è stata catturata alla presenza dei suoi 3 cuccioli in quanto ritenuta un pericolo.

Lei è uno degli orsi nati nell’arco alpino, frutto del programma europeo Life Ursus, ma è stata classificata come “problematica” per aver fatto la mamma e per le sue reazioni difensive è stata condannata a morte. Ma quando un plantigrado può essere considerato “problematico”? A chiarirlo è l’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale.

Un orso è definito problematico quando presenta nel tempo comportamenti potenzialmente pericolosi. Questi vengono valutati sulla base di una tabella di riferimento in cui sono ordinati secondo un indice di pericolosità. La tabella si trova nel Piano d’azione interregionale per la conservazione dell’orso bruno nelle Alpi centro – orientali  (PACOBACE) e fornisce indicazioni sulle possibili azioni da compiere in base al grado di pericolosità del grande carnivoro.

Per definire un orso “problematico” è importante conoscere la storia del soggetto e tener conto dei suoi eventuali precedenti comportamenti anomali. La valutazione dei comportamenti va condotta caso per caso, tenendo conto non solo della chiave interpretativa circa il grado di problematicità fornita dalla tabella, spiega l’Ispra.

Questa la tabella del PACOBACE e i 18 atteggiamenti problematici registrati:

tabella PACOBACE

@Ispra

Le azioni si distinguono in leggere (a – h) ed energiche (i – k) e sono le seguenti, in ordine:

  • a) intensificazione del monitoraggio (nel caso di orso con radiocollare)
  • b) informazione: ai proprietari e/o custodi del bestiame domestico, ai proprietari e/o frequentatori abituali di baite isolate, ai possibili frequentatori dell’area (turisti, cercatori di funghi, ecc.)
  • c) sistemazione notturna degli ovini, caprini e bovini in stalla e altre misure di protezione
  • d) celere rimozione degli animali morto in alpeggio
  • e) gestione oculata dei rifiuti organici, con eventuale adeguamento dei contenitori e discariche
  • f) messa in opera di strutture idonee a prevenire i danni provocati dal plantigrado (recinzioni elettriche)
  • g) attivazione di un presidio, inteso come permanenza in zona della Squadra d’emergenza orso
  • h) condizionamento allo scopo di ripristinare diffidenza nei confronti dell’uomo e delle sue attività s’intende l’intervento diretto sull’animale con il quale si provvede a condizionarlo
  • i) cattura con rilascio allo scopo di spostamento e/o radiomarcaggio
  • j) cattura per captivazione permanente
  • k) abbattimento

Attualmente sono 3 gli esemplari ritenuti problematici dall’Ispra in Trentino: mamma Gaia JJ4 e i due esemplari maschi MJ5 e M62. Per tutti e 3 gli orsi la Provincia autonoma di Trento ha predisposto la cattura e richiesto la valutazione dell’Ispra per procedere all’abbattimento, l’azione k dunque. (Leggi anche: Dopo la cattura di mamma orsa JJ4, ora vogliono rinchiudere e abbattere anche gli orsi MJ5 e M62)

Mamma orsa JJ4 si trova già rinchiusa presso il centro del Casteller in attesa di conoscere il suo destino. MJ5 e M62 potrebbero raggiungerla presto. Nell’area faunistica vi sono però solo 3 recinti. Uno è occupato dall’orso Papillon e un altro ora da JJ4. Chi e come farà posto ai prossimi due prigionieri?

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Fonte: Ispra

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