In memoria dell’orsa Fifi, che toccò l’erba per la prima volta dopo 30 anni in una gabbia

Dopo 30 anni passati in una gabbia, quest'orsa ha assaporato la libertà che le era stata sottratta sin dalla nascita e ha potuto finalmente camminare tra ampie distese, ibernare d'inverno e vivere come ogni animale dovrebbe: libero e nel suo habitat naturale

Trent’anni in una piccola gabbia arrugginita, costretta a esibirsi in spettacoli ridicoli mentre il suo sguardo e il suo fisico visibilmente sofferenti chiedevano disperatamente aiuto. Questa l’esistenza di un’orsa dal manto bianco di nome Fifi, nata e cresciuta in cattività, il cui destino ha preso una piega diversa. Purtroppo per troppo poco tempo.

Quando i volontari della People for the Ethical Treatment of Animals (PETA) l’hanno incontrata per la prima volta riuscivano a stento a credere di avere dinanzi a loro un orso o meglio ciò che restava di un plantigrado ridotto in quello stato.

Fifi era terribilmente denutrita, presentava ferite e tanti dolori dovuti a un’artrite mai curata e a tutti quegli anni passati nella sua prigione, esposta alle peggiori intemperie. Nel 2015 poi la svolta quando la PETA è riuscita finalmente ad avere in affidamento l’orsa.

Grazie al sostegno del The Wild Animal Sanctuary, un rifugio per grandi predatori sito in Colorado, Fifi ha lasciato la sua gabbia ed è stata trasferita nella riserva naturale. Qui ha messo piede sull’erba, ha sentito il calore del terreno sotto le sue grandi zampe e visto l’arrivo della neve con occhi diversi, potendo ibernare per la prima volta in 30 anni.

orso Fifi

@Peta/Youtube

Nemmeno 5 mesi dopo il suo trasferimento Fifi era irriconoscibile. Aveva messo su peso, le sue condizioni di salute erano migliorate e la sua pelliccia rinvigorita. Fifi ha assaporato la libertà, quella libertà che le era stata sottratta sin dal primo giorno di vita, vivendo 3 splendidi anni tra le distese del Colorado.

Nel 2019 Fifi è venuta a mancare. Un’ingiustizia enorme per un essere vivente che ha conosciuto sofferenza e crudeltà per tutta la sua vita.

Fifi era una combattente, speriamo che lo spirito di Fifi stia vagando per una foresta, nuotando in un fiume, sentendo il sole sul suo viso e godendo della libertà che è sempre stata un suo diritto, scrive la PETA dando notizia della sua morte.

Anche se per troppo poco, Fifi ha vissuto come ogni animale dovrebbe, libero e lontano da ogni forma di prigionia ed è così che vogliamo ricordarla.

Fonte: PETA/Youtube

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