Un nuovo studio scientifico mostra come un verme scoperto 5 anni fa stia minacciando le aragoste dei Caraibi, infettandole. Negli esemplari esaminati nel corso della ricerca in quasi il 90% delle aragoste è stato ritrovato questo verme. I danni non sono ancora quantificabili, ma uniti ad altri fattori quali la pesca e l'inquinamento marino stanno provocando un calo della popolazione di queste aragoste
C’è un verme dedicato al conduttore e comico statunitense Conan O’Brien, il cui impatto sulle aragoste dei Caraibi non è trascurabile e, assieme ad altre minacce, ne sta riducendo la popolazione. È questo ciò che i ricercatori hanno sospettato e un recente studio scientifico pubblicato sulla rivista BMC Zoology confermerebbe questa ipotesi.
Il verme in questione è il Carcinonemertes conanobrieni, una specie relativamente nuova nella letteratura scientifica. Venne scoperto per la prima volta 5 anni fa da Antonio Baeza, biologo marino e docente presso la Clemson University.
Proprio questo verme del phylum Nemertea sta mettendo ora in pericolo le aragoste Panulirus argus, una specie commerciata nei Caraibi per le sue carni, infettandole e cibandosi delle loro uova.
Nella ricerca condotta, professori e ricercatori, tra cui anche Baeza, hanno voluto indagare se e come il verme Carcinonemertes conanobrieni potesse essere responsabile di mortalità embrionale, alterando la fecondità e la riproduzione nelle femmine di aragosta dei Caraibi.
Il team ha osservato 90 esemplari femmina di aragosta Panulirus argus catturati dai pescatori nelle acque della Colombia. Gli esperti hanno scoperto che quasi l’88% delle aragoste era stata infettata dal verme e le loro uova presentavano cisti.
Nelle femmine gravide infette il tasso di mortalità embrionale registrato variava dallo 0% al quasi 44%. Nelle uova esaminate sono stati trovati in totale 923 esemplari di Carcinonemertes conanobrieni, i quali hanno portato a un significativo calo della produzione riproduttiva delle aragoste.
L’effetto del parassita varia da femmina a femmina. Alcuni possono essere pesantemente colpiti; altri potrebbero non farlo. Non sappiamo ancora perché” ha detto Baeza in un comunicato stampa.
Il calo della popolazione della specie desta preoccupazioni per il ruolo che questa ricopre nel complesso ecosistema marino. Gli studiosi non sanno ancora quantificare gli effetti e non sanno dire attualmente se questi possono essere considerati “devastanti”.
Sicuramente, uniti alla pesca intensiva, all’inquinamento ambientale, alla frammentazione dell’habitat e ad altri fattori di stress per le aragoste, i danni del verme Carcinonemertes conanobrieni non sono trascurabili.
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Fonte: BMC Zoology
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