Il ritorno della carne di balenottera comune in Giappone: un passo indietro inaccettabile a mezzo secolo dal divieto

Nel Sol Levante è stata riaperta la caccia commerciale alle balenottere comuni, specie in via di estinzione massacrata per la sua carne. Non accadeva da quasi mezzo secolo, quando uno stop degli anni '70 escluse il cetaceo dagli obiettivi di caccia

Tranci grigliati, burger e assaggi di balenottera comune. Per la prima volta dopo quasi 50 anni questo cetaceo torna a essere massacrato per fini commerciali in Giappone.

Per inaugurare l’ultima stagione di caccia, che con la nuovissima nave madre baleniera Kangei Maru ha già mietuto le sue vittime, è stata organizzata una degustazione speciale. Imprenditori, chef e grossisti di oltre 400 aziende ne hanno preso parte.

L’evento si è tenuto nei giorni scorsi al mercato Toyosu, Tokyo, dove i pescatori hanno proposto specialità a base delle prime balenottere comune trucidate nelle acque del Sol Levante.

Media giapponesi riferiscono che al mercato sia stata servita carne di 4 balenottere pescate da agosto al largo delle coste di Iwate e di Hokkaido. Gli esemplari misuravano circa 20 metri e pesavano più di 50 tonnellate.

La degustazione ha registrato una massiccia partecipazione e un crescente interesse verso la commercializzazione di questo tipo di carne, venduto a partire dai 30 euro al kilogrammo.

Abbiamo ricevuto una grande risposta da parte del settore dell’allevamento e della pesca. Vogliamo espandere il consumo di carne sana di balena” ha dichiarato Hideki Tokoro, presidente della compagnia baleniera Kyodo Senpaku.

Queste erano anche le intenzioni dell’Agenzia della pesca del Giappone, che ha aggiunto la balenottera comune alle specie cacciabili, stabilendo una quota di cattura annua. Attualmente, potranno essere uccise 59 balenottere comuni l’anno.

La quota è stata fissata sulla base delle stime più recenti della popolazione di balenottera comune. Si ritiene che quasi 20mila balenottere comuni nuotino nelle acque del Pacifico nordoccidentale, motivo per cui uno stock di 59 individui è stato considerato accettabile.

La caccia alle balenottere comuni ha suscitato indignazione e sdegno nel resto del mondo, dove il cetaceo gode di tutela. La balenottera comune è una specie in via di estinzione, classificata come “vulnerabile” dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura.

La decisione di autorizzarne le catture ha sollevato discussioni e polemiche sui rischi per la conservazione. A contestare questa mossa sono stati in particolare gli attivisti per l’ecosistema marino, che ricordano che proprio Paul Watson si era esposto per porre fine a queste atrocità.

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Ora che il capitano fondatore di Sea Shepherd è in prigione, arrestato proprio per aver difeso le balene, il Giappone prosegue a vele spiegate il suo massacro in mare, mascherandolo da attività di sussistenza.

Neanche le balenottere comuni sono risparmiate dal settore. Dallo stop del 1976, la caccia commerciale alla specie è ripartita ufficialmente segnando un passo indietro clamoroso e inaccettabile.

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