Il Parco del Circeo sta per fare una strage di Daini: via agli abbattimenti con arma da fuoco per ridurre gli esemplari

Il Parco Nazionale del Circeo si sta per macchiare di sangue, intenzionato a sterminare una buona parte dei suoi daini. Gli animali selvatici rappresenterebbero un rischio per la tutela della biodiversità. E per questo, in una maniera che conosciamo bene, si è deciso di aprire il fuoco

I daini presenti nelle aree protette che rientrano nel Parco Nazionale del Circeo hanno purtroppo le ore contate. Da gennaio inizierà lo spargimento di sangue con abbattimenti a colpi di proiettile per gestire le popolazioni nel territorio. Una strage che con il recente emendamento Far West della Commissione Bilancio non troverà ostacoli nella politica.

Durissima la risposta da parte delle associazioni del nostro Paese tra cui l’OIPA, che ricorda come anni addietro l’Ente Parco avesse dichiarato di valutare azioni non cruente in primis. Oggi il suo impegno è stato disatteso.

Risale al 2020 la comunicazione del Consiglio direttivo dell’Ente Parco Nazionale del Circeo di voler “alleggerire la pressione determinata dal sovrannumero di esemplari all’interno della Foresta Demaniale, Riserva della Biosfera tutelata dall’Unesco con tutte le possibilità attuative, non cruente e senza sparo”, come riferito in una nota dello stesso Ente.

I daini rappresenterebbero un serio problema per l’uomo e per l’ambiente, arrecando gravi danni alla biodiversità del parco. A gennaio del corrente anno era stato fatto uno screening sanitario da parte dell’ISPRA ovvero un’analisi delle condizioni di salute di un campione di daini del parco pari a 117 esemplari abbattuti.

Un “sacrificio” come lo definisce l’Ente Parco per salvare gli altri daini, lanciando contemporaneamente campagne di adozione dei daini come “ornamento”, citando l’Ente, C’è da chiedersi come si intenda veramente con adozione e ornamento. Ma i daini ora sono tutto fuorché salvi.

La dinamica è purtroppo tristemente nota. Non differisce di molto, ad esempio, dal piano per l’eradicazione dei mufloni dall’Isola del Giglio. Nel Parco Nazionale del Circeo si punta a prelevare almeno 350 animali all’anno ossia un numero superiore a quello delle nascite stimate annualmente nel corso dei prossimi anni con l’obiettivo di un decremento significativo della specie nel tempo.

Ma prelevare non rende l’idea di quanto sta per avvenire. Sterminare brutalmente i daini nelle aree protette, questa sarebbe la dicitura più corretta. Tra le tante soluzioni a disposizione per la gestione della fauna selvatica si opta sempre per quelle più cruente. Non è versando il sangue di creature innocenti che si possono risolvere i problemi di una gestione fallimentare.

l’Ente Parco rispetti le sue iniziali intenzioni di tutelare la fauna che contraddistingue il suo prezioso territorio: sperimenti la sterilizzazione e riveda il Piano che destina a una tragica fine i poveri daini del Circeo, chiede a voce alta l’OIPA.

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Fonte: OIPA/ Parco Nazionale del Circeo

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