Salvi i cervi d'Abruzzo grazie al ricorso presentato dagli animalisti. I quasi 500 esemplari non verranno abbattuti fino a nuova decisione da parte dei giudici. Le organizzazioni animaliste esultano per questo importante traguardo, continuando a battagliare per la loro vita
Sono salvi i quasi 500 cervi d’Abruzzo condannati a morte da una delibera di gestione faunistica della specie con parere favorevole dell’Ispra. Gli ungulati non saranno uccisi perché il ricorso presentato dalle associazioni di protezione animale è stato accolto dal Consiglio di Stato.
Esultano gli animalisti, che dal primo momento si erano affidati alla giustizia per impedire la strage di 469 cervi, cuccioli compresi. Sono stati i giudici di secondo grado a ribaltare l’ordinanza del Tar Abruzzo e a sospendere la delibera della Giunta.
La notizia arriva dopo una prima e fondamentale vittoria per il fronte animalista. La mattanza di selvatici in Abruzzo era stata già rinviata a causa di una “svista”. La mancanza degli avvisi da parte degli ambiti territoriali aveva fatto slittare infatti la data di inizio delle operazioni di controllo venatorio.
Adesso, con l’ordinanza del Consiglio di Stato dello scorso 7 novembre, la decisione viene rimessa al Tar. Ma non è tutto. Il Consiglio di Stato ha fatto presente che la Regione Abruzzo può valutare azioni volte a prevenire incidenti stradali e a mitigare il conflitto essere umano – fauna selvatica come attraversamenti faunistici e l’installazione di recinzioni.
Il fatto che il Consiglio di Stato abbia ritenuto valide le nostre ragioni ci riempie di soddisfazione perché è la dimostrazione che eravamo e siamo nel giusto. Il Consiglio di Stato rimane un baluardo di legalità e di rispetto delle norme, sempre prezioso quando si tratta di arginare politiche che vanno contro gli animali e l’ambiente. Dedichiamo questa vittoria alle centinaia di migliaia di cittadini che hanno sostenuto le nostre iniziative a favore dei cervi abruzzesi e ai milioni di turisti che ogni anno affollano la Regione attratti dalla sua natura e dagli animali selvatici che la popolano” commentano le associazioni.
I cervi, quindi, sono nuovamente salvi in una battaglia che si preannuncia ancora lunga e tortuosa e che ha unito cittadini da ogni parte d’Italia. Oltre 136mila sono state le firme raccolte in una petizione lanciata per i cervi abruzzesi.
Le organizzazioni animaliste confidano in decisioni più rispettose della biodiversità e nelle misure alternative, rilevate tra l’altro anche dal Consiglio di Stato. Le doppiette non possono e non devono essere una soluzione.
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Fonti: LAV – LEAL
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