Fortissimo stress, comportamenti innaturali in un habitat limitato, questa è l'esistenza di un animale in uno zoo e il video del leone del Bioparco di Roma riassume alla perfezione ciò il re della savana è costretto a subire. Non chiamiamola vita perché di vitale non ha nulla
Ti sei mai chiesto cosa pensino, sognino gli animali rinchiusi negli zoo? Cosa provino nel vedere su un freddo muro di cemento il disegno di alberi, palme o ghiacciai e non riuscire nemmeno vagamente a ricordare come siano questi ambienti naturali.
Hai mai guardato uno di quegli animali negli occhi, ti sei mai immedesimato in lui o lei, costretti a vivere in tot metri quadrati, tra orde di visitatori, le urla dei bambini “mamma vieni a vedere il gorilla!”, gli scatti delle macchine fotografiche.
Forse sì, forse no. È difficile, molto difficile riuscire a immaginare come possano mai sentirsi elefanti, giraffe, orsi polari e leoni intrappolati in gabbie e recinti minuscoli h24, per tutta la loro esistenza. Un video girato al Bioparco di Roma, il giardino zoologico più antico d’Italia, riassume perfettamente questa dolorosa condanna a vita.
Nel filmato postato sui social da Arianna Fioravanti si vede un leone piangere. Va avanti e indietro, avanti e indietro e ancora così per interminabili minuti. Un comportamento del tutto innaturale, indice del fortissimo stress di cui il felino soffre.
D’un tratto il suo grido disperato rompe il silenzio. È un ruggito di dolore, prolungato, che riecheggia nella tristezza di chi sa cogliere quella disperazione.
Può essere felice un individuo imprigionato e privato dei suoi bisogni naturali?
E come cresceranno i bambini educati a disconoscere la sofferenza degli altri individui? a confonderla anzi col divertimento?
Ho ancora le sue urla nelle orecchie.
Non potrò fare nulla per questo povero leone, se non portare fuori da quella gabbia il suo urlo disperato e farlo sentire a tutti.
Vergogna, ha scritto Arianna Fioravanti.
Il suo video è l’ennesima denuncia di come gli animali soffrano nell’essere rinchiusi all’interno di zoo, giardini zoologici e altre strutture che non hanno nulla dell’habitat dal quale sono stati strappati o che non hanno mai conosciuto.
Molti sostengono con fermezza che gli zoo siano luoghi indispensabili oggigiorno dove gli animali vivono sereni, felici e accuditi. Ma è davvero così come vogliono farci credere? Per noi di GreenMe e tantissime altre persone questi sono solo prigioni in cui le specie del regno animale sono condannate senza aver commesso alcun crimine.
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Fonte: Arianna Fioravanti/Facebook
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