#GOODNEWS! M78 torna a correre nei boschi: liberato finalmente il giovane orso investito un mese fa in Trentino

Il giovane plantigrado M78 è stato liberato dopo una fase di riabilitazione al centro faunistico trentino "di reclusione" Casteller. Il grande predatore era stato investito circa un mese fa nella bassa Val di Non e trovato ferito sul ciglio della strada con una serie di fratture agli arti

Il giovane orso M78 è finalmente libero nei suoi boschi trentini dopo tre settimane trascorse in detenzione al Casteller. Il plantigrado di 2 anni e mezzo era stato vittima di un investimento nella notte tra il 14 e 15 maggio e, ferito, si era accasciato lungo la SS43 nel comune di Campodenno.

Qui il grande predatore è stato soccorso dai veterinari e dagli operatori del Servizio faunistico della Provincia autonoma di Trento e portato al Casteller. Nella prigionia per orsi della Provincia autonoma M78 sembra essersi ripreso pienamente.

Il plantigrado ha messo su 17 kg e le sue fratture sono al momento in via di guarigione e di calcificazione. In questi giorni di reclusione M78 ha avuto pochissimi contatti con i dipendenti del centro. La sua liberazione è stata, infatti, piuttosto celere proprio per conservare la sua “natura selvatica”.

E così, munito di radiocollare, M78 è stato reimmesso in natura nella bassa Val di Non, ma stavolta in alta quota. Non tutti gli orsi in Trentino hanno avuto la sua fortuna, basti pensare all’orso M57 a cui la libertà non è stata concessa o al caso di Daniza e all’orsa KJ2 entrambe uccise per decisione della Regione, quest’ultima davanti ai suoi cuccioli.

Per la tutela dei plantigradi c’è ancora moltissimo da fare in Trentino, ma la liberazione di M78 sembra essere un primo, seppur ancora troppo piccolo, passo. La Provincia autonoma di Trento non manca, però, di sottolineare la sua linea di pensiero sulla questione orsi in Trentino, un pensiero e un operato che conosciamo bene.

Le prossime settimane saranno cruciali per valutare attraverso il monitoraggio le sorti del giovane orso, che rimangono incerte in relazione ai rischi intrinseci nella vita in natura,

si legge nel comunicato stampa della Provincia. Non è che forse in quelle ultime parole si fa riferimento all’essere umano?

Fonte: Provincia autonoma di Trento

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