Per i cinghiali intrappolati nel parco cittadino di La Spezia non ci sarà l'abbattimento come stabilito dalla Regione Liguria. Si attendono ora i risultati dei test per confermare la negatività degli animali alla peste suina africana e organizzare il loro trasferimento in un rifugio
Ottime notizie da La Spezia dove, da oltre 15 giorni, una famiglia di cinghiali è stata rinchiusa nel parco della Maggiolina in attesa che la Regione Liguria decidesse il da farsi.
Venuta a conoscenza dell’accaduto la LAV si era detta disponibile a ricollocare i cinghiai in un rifugio, una struttura più consona per ospitare gli animali selvatici, mentre sul posto volontari e cittadini presidiavano il parco cittadino per evitare che ai cinghiali e ai loro cuccioli venisse fatto del male.
L’abbattimento, come nel caso degli ungulati della capitale, è infatti una delle misure per l’eradicazione della peste suina africana, epidemia che sembra preoccupare le nostre autorità molto più per il danno economico che per la salute degli animali che contraggono il virus.
Ricordiamo ancora una volta che la peste suina africana non è una zoonosi e per tale motivo non risulta pericolosa per l’essere umano quanto per la sua fonte di profitto: gli allevamenti. Per i cinghiali di La Spezia il rischio abbattimento pare però essere scongiurato.
A seguito delle proteste di tutta Italia, contraria alla strage di queste anime innocenti, il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti si è espresso a favore degli animali e proprio nelle ultime ore ha ufficializzato la non uccisione dei cinghiali.
Adesso i veterinari dell’azienda sanitaria locale, affiancati da un veterinario della LAV, accerteranno la negatività degli ungulati alla peste suina africana prima di organizzare il loro trasferimento. Questo è l’ultimo ostacolo da superare affinché gli animali possano dirti definitivamente salvi.
Siamo orgogliosi e felici che finalmente stia prevalendo il buon senso in tutta questa vicenda. La quotidiana e attenta mobilitazione di cittadine, cittadini e associazioni da tutta Italia ha fatto sì che i riflettori non si spegnessero su Spezia e ha spianato la strada ad un primo grande successo per assicurare a questi animali una vita degna di essere, ha dichiarato il presidente della LAV Gianluca Felicetti.
Ci auguriamo lo stesso epilogo per i maiali e i cinghiali della Sfattoria degli Ultimi, che da mesi combattono contro i controlli e le disposizioni di abbattimento da parte dell’ASL Roma1. Di recente è decaduto il limite di due suini da accogliere nei rifugi e santuari del nostro Paese. (Leggi anche:Vittoria per la Sfattoria degli Ultimi e gli altri santuari per animali! Stop al limite di due suini nelle strutture)
Fonte: LAV
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