Gli scienziati sono a un passo dal riportare in vita il mammut lanoso (coltivando cellule di elefante)

Un team di scienziati genetisti, biologi e altri esperti sta lavorando incessantemente a un progetto di de-estinzione del mammut lanoso e si avvicina sempre più all'obiettivo di riportare in vita un primissimo esemplare. L'ambiziosa iniziativa ha sollevato non pochi dubbi e critiche

Tra le specie estinte nel corso dell’ere geologiche vi è un gigantesco mammifero che fino a 11.000 anni fa era distribuito nella tundra artica. Parliamo del mammut lanoso, Mammuthus primigenius, un elefante preistorico che gli scienziati vogliono ora riportare in vita.

Ci sta provando la società Colossal Biosciences, che nel 2021 aveva presentato il suo nuovo e ambizioso progetto di de-estinzione del mammut lanoso. L’obiettivo era dar vita a un mammut lanoso “moderno” resistente alle gelide temperature. Ma perché?

Gli studiosi credono fortemente che il mammut lanoso possa svolgere un ruolo chiave nel ripristinare l’ecosistema artico e la salute del Pianeta. La specie potrebbe rallentare lo scioglimento del permafrost artico, contrastare il cambiamento climatico e salvare gli elefanti.

Oggi, a ormai 3 anni da quel primo annuncio, sono stati compiuti passi avanti, anche se è ancora presto per vedere dei risultati concreti. I ricercatori di Colossal hanno lavorato per sequenziare il genoma del mammut lanoso.

Lo stesso è stato fatto per gli elefanti asiatici, la specie più vicina al suo parente preistorico. I campioni di questi animali sono preziosi, ma ancora di più è lo è la loro conservazione. Per questo nei giorni scorsi è stato raggiuto un risultato eccezionale nell’ambito della ricerca, generando le cellule iPSC, cellule staminali pluripotenti indotte.

Come chiarito in una nota stampa, queste cellule possono “propagarsi indefinitamente e dare origine a ogni altro tipo di cellula in un corpo”.

Questo progresso ha un valore inestimabile per il futuro delle tecnologie di riproduzione assistita da elefanti, nonché per la modellazione cellulare avanzata dei fenotipi di mammut” ha dichiarato Eriona Hysolli, a capo del settore scienze biologiche di Colossal Biosciences.

Lo sviluppo di queste cellule è una pietra miliare, ma bisogna restare comunque un minimo con i piedi per terra. Gli elefanti sono tra gli animali più difficili da “riprogrammare”, in particolare le specie in via di estinzione.

Tuttavia, le iPSC forniranno informazioni aggiuntive sulla biologia dello sviluppo per plasmare il mammut lanoso. Un primo esemplare potrebbe essere ricreato entro il 2028.

È giusto riportare in vita animali estinti?

Il progetto ha generato un’accesa discussione sui limiti della natura, oltrepassati continuamente dalla scienza. Ci si chiede in primis se sia etico mettere mano ai ritmi della vita che noi stessi abbiamo alterato irreversibilmente.

È giusto riportare in vita animali estinti ricreandoli in laboratorio e impiantando embrioni in madri surrogate? Quali sono le conseguenze di questa nostra volontà? Non tutta la comunità scientifica internazionale sostiene questi progetti, reputandoli eccessivi e pericolosi poiché in grado di compromettere la biodiversità d’oggigiorno, chiaramente diversa da quella preistorica.

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Fonte: Colossal Biosciences

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