Oggi celebriamo la Giornata mondiale degli scimpanzé, primati dotati di eccezionale sensibilità e intelligenza. Vi portiamo alla scoperta di qualche interessante dettaglio (che probabilmente non conoscevate) sui nostri "parenti" più prossimi
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“Più imparavo a conoscere gli scimpanzé e più mi rendevo conto di quanto siano simili a noi… Finalmente ci rendiamo conto di essere parte del regno animale e non separati da esso.”: il 14 luglio del 1960 l’etologa e antropologa britannica Jane Goodall metteva piede per la prima volta in Tanzania, dove oggi sorge il Gombe Stream National Park, per osservare i comportamenti degli scimpanzé selvatici.
Non a caso proprio in questa giornata celebriamo queste grandi scimmie che, purtroppo, rischiano l’estinzione principalmente per via del bracconaggio e della frammentazione dei loro habitat. Quando la dottoressa Goodall – ormai nota come la signora degli scimpanzé – ha iniziato la sua ricerca, allo stato brado si contavano da 1 a 2 milioni di esemplari. Oggi, invece, si stima che ce ne siano soltanto circa 340.000 sparsi in 21 Stati africani.
È cosa nota che gli scimpanzé, insieme ai bonobo, siano gli animali più simile a noi esseri umani, ma siete sicuri di sapere davvero tutto su questi straordinari primati? Ecco qualche curiosità che forse vi sfuggiva.
Dr. Jane Goodall's Message for World Chimpanzee Day | 2023
World Chimpanzee Day, every year on July 14th, unites people all around the world in celebrating the innate value, complexity, and importance of our closest living relatives in the animal kingdom – chimpanzees. The day honors the anniversary of the moment in 1960 when 26-year-old Jane Goodall first stepped foot onto the shores of Lake Tanganyika in Gombe, Tanzania to study these mysterious and wonderful beings, forever changing our relationship with the animal kingdom and the natural world. For World Chimpanzee Day 2023, Dr. Jane Goodall shares her thoughts as we celebrate our #ChimpanzeeConnection demonstrating the ways in which chimpanzees are so connected to us, other wildlife, and the natural world as a keystone species in the vast intertwined web of life. Together we will grow connection, understanding, protect wild endangered populations, and improve wellbeing for captive chimpanzees. This year – the fifth anniversary of this powerful celebration – Dr. Jane Goodall and the Jane Goodall Institute global chapters are calling on everyone to rediscover their #ChimpanzeeConnection to grow compassion and action for closest living relatives in the animal kingdom!
Posted by Dr. Jane Goodall on Thursday, July 13, 2023
5 cose da sapere su questi straordinari primati
Il loro DNA è sorprendente simile a quello umano
Il nome scimpanzé deriva dalla parola in lingua Bantu “Tshiluba kivili-chimpenze” che significa “creatura simile all’uomo”. Con gli esseri umani condividono circa il 98% del DNA. Dal punto di vista genetico, sono addirittura più vicini a noi che ai gorilla.
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Vanno pazzi per miele e fichi
Gli scimpanzé sono onnivori e si nutrono principalmente di frutta, semi, noci, foglie, fiori, insetti e uccelli. Ma non tutti sanno che hanno una particolare predilezione per i fichi, che costituiscono quasi metà della loro dieta di uno scimpanzé e rappresentano un’importante fonte di energia. Inoltre, queste grandi scimmie adorano il miele e per procurarselo hanno studiato delle strategie davvero pazzesche. Ad esempio usano dei bastoncelli da intingere nei nidi oppure per aprire gli alveari.
Sono degli erboristi esperti
Questi primati conoscono per istinto il valore curativo di diverse piante che crescono nei loro habitat. Osservandoli nel Gombe Stream National Park si è scoperto ingeriscono l’Aspilia mossambicensis, una specie vegetale che li aiuta a liberare il loro sistema digestivo dai parassiti e si nutrono anche di corteccia di olmo, che combatte le infezioni batteriche, o ancora di steli di fiori di cordia (che riducono il rischio di tubercolosi).
Sono altruisti e provano emozioni simili alle nostre
Gli scimpanzé hanno caratteristiche eccezionali. Oltre ad essere straordinariamente intelligenti (mostrano abilità nei calcoli e nei ragionamenti), sono in grado di provare ed esprimere sentimenti come la disperazione, la gioia, la paura e la tristezza. Ma non solo. Ciò che sorprende è il loro altruismo.
Quando una madre muore, non è raro che un cucciolo di scimpanzé inizi a mostrare segni di depressione. Così i fratelli maggiori, spesso adottano quelli minori rimasti orfani. In certi casi a prendersi cura di loro sono altri esemplari che non appartengono alla stessa famiglia. Da un recente studio, condotto nel Loango National Park (una riserva naturale situata nella Repubblica Gabonese) è emerso anche che queste grandi scimmie si prendono cura delle ferite dei loro simili, applicando dei piccoli insetti per rimarginarle.
Una lunga infanzia
L’infanzia degli scimpanzé dura ben 5 anni. Durante questa fase dormono parecchio e si nutrono di latte materno. A seguito della nascita di un nuovo piccolo, quello maggiore rimane emotivamente dipendente dalla madre e continua a seguirla per i successivi 3 o 4 anni. Questi legami familiari con il genitore e i fratelli possono protrarsi per l’intera vita.
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Fonte: Jane Goodall Institute
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