In Scozia la sopravvivenza del gatto selvatico è messa in discussione da una serie di fattori, primo tra questi l'ibridazione con gatti domestici. La specie è in serio pericolo e rischia l'estinzione nel Regno Unito sebbene gli sforzi per la conservazione del felino
Quella del gatto selvatico scozzese è una storia travagliata che inizia circa 9.000 anni fa dopo l’ultima glaciazione e che potrebbe concludersi da un momento all’altro con la scomparsa definitiva del felino dal Regno Unito.
In Scozia si trova una dei quattro nuclei geografici principali come dimostrato da uno studio condotto dall’ISPRA che per la prima volta ha ricostruito la complessa storia evolutiva del gatto selvatico europeo. Quella della Scozia è l’unica popolazione sul suolo inglese e la specie è sull’orlo dell’estinzione con una gruppo di individui sempre meno funzionale. Tra le cause la perdita di habitat, la caccia e l’incrocio con esemplari addomesticati.
È in particolare l’ibridazione con i gatti domestici – e di conseguenza una maggiore probabilità di contrarre malattie – a rappresentare la minaccia principale per la sopravvivenza di questa specie. Per questo dal 2015 al 2019 è stato lanciato un piano di conservazione del gatto selvatico scozzese: la Scottish Wildcat Action.
Il progetto ha lavorato su vari punti. Dal 2016 sono state installate delle fototrappole e 14 gatti selvatici scozzesi sono stati seguiti tramite collare GPS. I dati raccolti negli anni hanno rivelato un totale 31 singoli gatti selvatici, 162 singoli ibridi e 151 singoli gatti domestici. Nel 2019 un rapporto dell’International Union for Conservation of Nature’s Cat Specialist Group ha dichiarato perciò la popolazione selvatica non più vitale.
Abbiamo individuato troppo pochi gatti che sembravano gatti selvatici nelle nostre aree prioritarie perché le loro popolazioni fossero sostenibili a breve termine e troppo pochi a livello nazionale al di fuori delle aree prioritarie per essere vitali a lungo termine”
Per cercare di arrestare questo declino si era deciso di ripopolare il territorio scozzese con una nuova generazione di gatti selvatici. Presso il Highland Wildlife Park è stato inaugurato il primo centro specializzato nell’assistenza e nel monitoraggio della specie per la reintroduzione di cuccioli in natura. Entro la fine dell’anno questi potranno essere liberati nel Cairngorms National Park.
Malgrado le azioni intraprese per la salvaguardia del gatto selvatico scozzese e le attività di conservazione nell’ambito del piano Scottish Wildcat Action, i pericoli per questo felino selvatico sono sempre in agguato. Oggi, grazie a una legge del 1988, i gatti selvatici europei godono di una particolare protezione e non possono essere cacciati o uccisi, ma basterà a salvarli dall’estinzione?
Anche dal Rapporto di sintesi finale 2023 la popolazione di gatto selvatico in Scozia si conferma essere troppo frammentata e con un’ibridazione avanzata. Bisognerà continuare a lavorare sulla rilascio di cuccioli in natura, almeno 20 ogni anno, per poter sperare di invertire la rotta.
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Fonte: Scottish Wildcat Action
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