Ogni anno, durante la fienagione, è strage di cuccioli di daini e caprioli che sono nascosti tra l’erba alta proprio per proteggersi dai predatori.
Ogni anno, durante la fienagione, è strage di cuccioli di daini e caprioli che sono nascosti tra l’erba alta proprio per proteggersi dai predatori perché in pieno periodo riproduttivo. Sono tantissimi i piccoli appena nati che muoiono o che rimangono mutilati e sono pochi quelli che poi riescono a salvarsi. Ma fermare questo massacro è possibile usando delle accortezze.
Arrivano gli appelli delle forze dell’ordine e di veterinari: attenzione alle falciatrici. Le mamma nascondono i propri cuccioli nell’erba alta per proteggerli. Tra maggio e giugno le femmine di capriolo e di daino partoriscono ed è facile imbattersi nei cuccioli.
Quindi prima regola è quella di osservare se nei pressi dei prati ci sono delle femmine adulte e in caso positivo primo di procedere allo sfalcio bisogna avvertire le forze dell’ordine o il comando provinciale eco zoofilo o l’Arma dei carabinieri dove è stato accorpato il Corpo forestale.
Quando si avvicina una falciatrice, che avanza a una velocità di 20 km/h, i cuccioli di capriolo non hanno alcuna chance, né quelli che fuggono né quelli che si acquattano. Finiscono nella falciatrice e vengono fatti a pezzi o lasciati nell’erba gravemente feriti.
“Questi incidenti sono terribili per tutti gli interessati: il cucciolo di capriolo soffre in modo atroce e urla miseramente. La femmina soffre perché non è in grado di aiutarlo e a volte continua ancora a cercare il suo piccolo perduto per giorni”, dice la Protezione animali.
Esistono misure preventive?
Come dicevamo bisogna tenere d’occhio soprattutto i prati con una vegetazione fra i 30 e i 130 cm di altezza, ricordiamo poi che le femmine solitamente partoriscono nello stesso prato. Solitamente per tenere lontane le femmine vengono posti pali con nastri di alluminio o cd, ma queste misure spesso non sono sufficienti per evitare incidenti. Strumenti più idonei possono essere la ricerca con catene umane e cani, la ricerca con il salvatore di selvaggina ISA, o anche la ricerca con drone.
Ricordiamo poi che se vediamo un cucciolo di daino o capriolo, non dobbiamo toccarlo per nessun motivo, né prelevarlo dal luogo in cui si trova: non è abbandonato, si sta nascondendo o sta semplicemente aspettando la sua mamma.
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Dominella Trunfio