Tra i magnifici alberi della Foresta di Tarvisio, con il rilascio di un ultimo esemplare di lince (Lynx lynx), si conclude per il momento il programma di rafforzamento della popolazione italiana di lince, che prevedeva la traslocazione di un totale di 5 individui
È il mammifero più raro nel panorama faunistico nazionale, che pure rischia di scomparire dal nostro Paese. Non solo in Francia, infatti, dove la lince sarebbe destinata a estinguersi nei prossimi 30 anni se le cose non cambiano, ma anche in Italia.
Qui, tra le imponenti Alpi Giulie italiane, la lince è ormai infatti rarissimo incontrarla. Per questo motivo, per salvaguardare l’animale, è stato avviato ULyCA2, un progetto internazionale di rinforzo e conservazione della specie con la reintroduzione di cinque esemplari di lince in Friuli Venezia Giulia.
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Da marzo scorso, a completamento di un lavoro iniziato più di due anni fa, il team del progetto ULyCA (Urgent Lynx Conservation Action) ha già traslocato altre quattro linci nelle Alpi Giulie italiane, per creare un nucleo di linci che consenta il ricongiungimento della popolazione alpina con quella dinarica. Le linci traslocate in Italia, in particolare, si integreranno con gli esemplari già liberati nelle Alpi Giulie slovene nell’ambito del progetto comunitario LIFE Lynx, misura resasi necessaria per contrastare l’impoverimento genetico di cui soffriva questa popolazione.
Ultima, la quinta, la lince Karlo, rilasciata in una vallata della Foresta di Tarvisio al confine con la Slovenia, a circa 30 km a ovest della popolazione di lince reintrodotta nelle Alpi slovene.
Oggi Karlo è stato liberato nella foresta del Tarvisio
Obiettivo: rinforzare la sparuta popolazione di #lince nelle #Alpi giulie italianehttps://t.co/H6rUKxzsZc— wwfitalia (@WWFitalia) June 13, 2023
Prima delle traslocazioni dalle aree di cattura, tutte le linci sono state sottoposte ad un accurato controllo sanitario e sono state dotate di un radiocollare per poterne seguire i movimenti alla ricerca di un territorio. Inoltre, il loro profilo genetico è stato testato per evitare traslocazioni di linci imparentate. Dopo il loro rilascio, le 5 linci traslocate vengono monitorate dal gruppo di ricerca utilizzando trasmettitori GPS.
Speriamo bene, visti i precedenti con l’introduzione degli orsi in Trentino e tutte le misure mai prese e gli strumenti (vedi radiocollari).
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Fonte: WWF
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