“È davvero mio” l’uovo che sto covando? Il segreto nascosto nei nidi, tra cuculi e cornacchie

Il parassitismo aviario è una delle strategie riproduttive più intriganti della natura. Il cuculo, celebre per sfruttare i nidi di altre specie, rappresenta un classico esempio di questo comportamento. Tuttavia, uno studio ha scoperto che, in alcuni casi, questa una relazione apparentemente distruttiva può trasformarsi in un sorprendente mutualismo

Immaginiamo che tu sia un uccello. Se ti dicessi che l’uovo che stai covando non è il tuo, come la prenderesti? Per quanto raro, è un fenomeno che accade nel mondo di questi vertebrati.

La competizione per la sopravvivenza, infatti, ha spinto diverse specie a sviluppare strategie ingegnose per garantire la loro discendenza. Tra queste, una delle più affascinanti è il parassitismo della covata, una pratica utilizzata da circa il 1% delle specie di uccelli nel mondo, tra cui il molotro e il cuculo, che consiste nel deporre le proprie uova nei nidi di altre specie. Questo comportamento inganna gli uccelli ospiti, costringendoli a prendersi cura dei piccoli del parassita a scapito dei propri.

Il cuculo, uno degli esempi più noti di parassita aviario, è famoso per il suo inganno: depone le sue uova in nidi altrui, sfruttando le cure parentali degli ignari uccelli ospiti. Quando il piccolo di cuculo esce dall’uovo, spesso elimina i veri figli degli ospiti, assicurandosi tutte le risorse. Questo comportamento è estremamente dannoso per gli uccelli ospiti, che possono perdere intere covate senza neppure rendersi conto di essere stati ingannati.

L’inganno dei cuculi: maestri del parassitismo

Il Cuculus canorus, o cuculo comune, è il simbolo di questa astuzia naturale. Le femmine del cuculo scelgono con cura il nido di un’altra specie, spesso un piccolo passeriforme, per depositare il proprio uovo. L’uovo del cuculo, simile per dimensioni e colore a quello dell’uccello ospite, si schiude prima delle uova legittime, e il piccolo parassita, appena nato, spinge fuori dal nido i fratelli adottivi, assicurandosi così cibo e attenzioni esclusivi dai genitori ingannati.

Tuttavia, il mondo del parassitismo aviario non è privo di difese. Gli uccelli ospiti hanno sviluppato strategie per contrastare questo inganno: alcuni imparano a riconoscere le uova estranee e le espellono dal nido, mentre altri cercano di costruire nidi più sicuri e nascosti, lontano dagli occhi indiscreti dei parassiti. Questo scontro evolutivo tra il cuculo e le sue vittime è un esempio di “braccio di ferro” biologico, dove ogni mossa del parassita genera una contro-mossa da parte dell’ospite.

Il cuculo dal ciuffo e la cornacchia nera: una storia diversa

Tuttavia, non tutte le storie di parassitismo aviario sono esclusivamente negative per gli uccelli ospiti. Uno studio condotto dalla ricercatrice italiana Daniela Canestrari, e pubblicato sulla rivista Science, ha rivelato una dinamica sorprendente tra il cuculo dal ciuffo (Clamator glandarius) e la cornacchia nera (Corvus corone).

In condizioni normali, anche il cuculo dal ciuffo segue il copione del parassitismo. Depone le sue uova nei nidi delle cornacchie, e i piccoli cuculi competono con i nidiacei di cornacchia per le risorse alimentari. Tuttavia, quando i nidi sono minacciati da predatori come rapaci o mammiferi, accade qualcosa di straordinario. I piccoli cuculi emettono una sostanza repellente dall’ano, una sorta di “spray difensivo” che respinge efficacemente i predatori. Questa strategia, che sembra volta solo a proteggere il cuculo stesso, finisce per salvare anche i nidiacei della cornacchia.

Mutualismo: un vantaggio reciproco

Questo fenomeno rappresenta un esempio di mutualismo condizionale: in presenza di molti predatori, la presenza del cuculo può effettivamente proteggere i piccoli della cornacchia. La cornacchia, in queste circostanze, tollera la presenza dell’intruso nel proprio nido, perché il vantaggio di avere un difensore contro i predatori supera il danno causato dalla competizione alimentare. In un certo senso, il cuculo diventa un alleato inaspettato.

Tuttavia, questo rapporto di mutualismo è altamente condizionale. Quando i predatori sono scarsi o assenti, la presenza del cuculo torna ad essere un fardello per la cornacchia, poiché i suoi piccoli si trovano a dover competere con un ospite aggressivo per il cibo. In queste situazioni, il parassitismo torna ad essere un evidente svantaggio per l’uccello ospite.

Un delicato equilibrio evolutivo

Questa relazione tra cuculo dal ciuffo e cornacchia nera ci offre uno sguardo affascinante su come le interazioni tra le specie possano evolvere in modi inaspettati. Quello che inizialmente sembra un classico caso di sfruttamento unilaterale si rivela, in realtà, un sistema più complesso e dinamico, in cui il confine tra parassitismo e mutualismo può sfumare a seconda delle condizioni ambientali.

Il lavoro di Canestrari e dei suoi colleghi dimostra che le relazioni ecologiche non sono mai statiche. Anche un comportamento dannoso come il parassitismo della covata può trasformarsi in una forma di collaborazione, se le circostanze lo richiedono. Questo sistema cuculo-cornacchia, infatti, mette in evidenza come le specie animali siano in grado di adattarsi non solo ai cambiamenti del loro ambiente fisico, ma anche alle pressioni imposte dalle interazioni con altre specie.

Il parassitismo aviario: una sfida evolutiva continua

Nonostante la difficoltà che il parassitismo impone, molte specie ospiti riescono a mantenere un equilibrio. La coevoluzione tra parassiti e ospiti è un gioco di astuzia e resistenza, una battaglia invisibile che si combatte su scale temporali evolutive. E, come dimostra il caso del cuculo dal ciuffo e della cornacchia, anche in questo gioco di competizione feroce può emergere, a volte, un sottile vantaggio reciproco.

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