Francesca Capozzi Il Diavolo della Tasmania è un marsupiale simbolo dell'Australia. Il suo aspetto è dolce, ma il comportamento di questa specie è piuttosto curioso. Scopriamo di più su questo piccolo mammifero unico nel suo genere che sta scomparendo dal suo habitat naturale
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Il Diavolo della Tasmania Sarcophilus harrisii è uno dei simboli indiscussi dell’Australia assieme al canguro, il koala e l’emù. Questo animaletto popolava prima tutto il Paese, ma adesso la sua specie si ritrova circoscritta sull’isola della Tasmania lungo la costa meridionale australiana.
Nonostante il suo nome ci faccia subito pensare al famosissimo Taz dei Looney Tunes, il Diavolo della Tasmania è in realtà un marsupiale molto carino, ma pericoloso. Non tanto per l’essere umano quanto per le sue prede. Sebbene non si comporti come un vero diavolo, questo piccoletto ti stupirà non poco con le sue abitudini bizzarre.
Ecco 10 cose su questa specie che forse non immagineresti:
Emette suoni spaventosi
Il motivo del perché questo animale si chiama Diavolo della Tasmania risiede proprio in questa sua caratteristica. Il marsupiale “urla”, emettendo dei versi terrificanti che spaventarono i primi coloni del Continente. I conquistatori non poterono che definire quei suoni demoniaci e dare al mammifero avvistato il nome di “diavolo”.
I cuccioli sono grandi quanto un chicco di riso appena nati
I piccoli di Diavolo della Tasmania sono davvero minuscoli alla nascita. Le loro dimensioni sono quelle di un chicco di riso. Ogni femmina partorisce 20-40 cuccioli, ma solamente una minima parte sopravvive nel marsupio della madre poiché lei può allattare solo 4 cuccioli alla volta.
È il più grande marsupiale carnivoro della Terra
Il Diavolo della Tasmania è un carnivoro con la C maiuscola. Si nutre di qualunque preda, dai serpenti ai cuccioli di canguro. Da oltre 80 anni detiene il titolo di più grande marsupiale carnivoro del Pianeta, avendo scavalcato il tilacino o Tigre della Tasmania, suo lontano parente.
Conserva il grasso nella sua coda
Di tutto ciò di cui si nutre il Diavolo della Tasmania non lascia mai niente. Può mangiare fino al 40% del suo peso in un giorno, immagazzinando il grasso delle sue prede nella coda. Una coda particolarmente grande è perciò indice di un’ottima salute.
Si illumina al buio
Così come l’ornitorinco, il vombato e altre specie animali, il Diavolo della Tasmania è interessato dal fenomeno della biofluorescenza, emettendo una luce ultravioletta sotto forma di una luce blu visibile.
I suoi denti crescono smisuratamente
I denti del Diavolo della Tasmania sono la sua arma più letale. Questi riescono a frantumare le ossa delle sue prede per potersene cibare. I denti crescono per tutta la durata della sua vita ed è proprio attraverso la caccia che questo marsupiale riesce a limarli, ma ad averli allo stesso tempo perfettamente performanti.
È un grande nuotatore e arrampicatore di alberi
Il Diavolo della Tasmania si arrampica abilmente sugli alberi dell’isola, specialmente se cucciolo. Non solo è uno scalatore provetto di cime, ma anche un grande nuotatore. Un esemplare di Diavolo della Tasmania può nuotare per un’ora intera a 24 km/h.
Sbadiglia quando si sente minacciato
Il Diavolo della Tasmania è un animale piuttosto timido nei confronti dell’essere umano. Tuttavia questo simpatico marsupiale ha l’abitudine di mostrare i denti sbadigliando quando si confronta con i propri simili o altri esseri viventi.
È esposto al rischio di tumori
Due delle cause del declino delle popolazioni di Diavolo della Tasmania sono le attività umane e i tumori facciali che interessano da vicino la specie. Questi sono trasmissibili tramite il morso e compaiono sia sul viso che sulla bocca degli esemplari colpiti, impedendo loro di nutrirsi.
È a rischio estinzione
Dal 2008 il Diavolo della Tasmania è stato inserito nella Lista rossa della IUCN come specie minacciata dall’estinzione. Oltre ai tumori, diffusisi negli anni ’90, una frequente causa di morte di questi marsupiali sono gli investimenti. Spesso il Diavolo della Tasmania si lancia sulle carcasse di animali precedentemente investiti, divenendo a sua volta vittima della strada.
Fonte: Rainforest Nature Park
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