Il nucleo CITES dell'Arma dei Carabinieri ha effettuato questa mattina un sequestro in un albergo nella provincia di Palermo dove in una sala erano state esposte quattro zanne di elefante ed altri oggetti sempre in avorio che sono stati portati via dalle forze dell'ordine
Nella mattinata di oggi, mercoledì 6 aprile, il nucleo dei Carabinieri dell’ex Corpo forestale oggi Raggruppamento CITES ha sequestrato in un albergo nel palermitano quattro zanne di elefante alte più di 2 metri e dal peso di circa 20 kg ciascuna.
Le zanne erano state esposte per attirare turisti e curiosi visitatori, adornando una delle sale convegno dell’hotel, ma al momento dei controlli da parte del Nucleo anticrimine natura dell’Arma, i responsabili della struttura non erano provvisti dell’autorizzazione rilasciata da uno dei 28 nuclei CITE sul territorio italiano e dei certificati per la regolare detenzione e l’esposizione delle zanne e dei manufatti, molti di questi realizzati anch’essi in avorio grezzo, che sono stati rinvenuti dagli ufficiali.
Vi è infatti bisogno di una documentazione specifica che rispetti i requisiti e le normative comunitarie della Convenzione di Washington sulla conservazione della fauna e della flora selvatiche, specialmente nel caso dell’avorio delle zanne di elefante e rinoceronti, il cui traffico globale è spesso illegale e ne ha decimato le popolazioni nel corso degli anni.
Il proprietario della struttura rischia ora una multa da 15mila a 150mila euro e dai sei mesi ai due anni di carcere se non fornirà i documenti richiesti dalla legge entro i tempi previsti.
Secondo quanto stabilito da uno dei punti della Convenzione di Washington, l’Unione Europea ha emanato il regolamento (CE) n. 338/97 del 9 dicembre 1996 con il fine di assicurare la conservazione delle specie della fauna e della flora del Pianeta, controllandone il commercio. Oltre 38.700 specie sono protette dalla CITES contro lo sfruttamento eccessivo attraverso il commercio internazionale. Di queste 32.800 specie sono piante, mentre circa 5.950 sono specie a elevato rischio di estinzione, proprio come gli elefanti ed i rinoceronti.
Fonte: Arma dei Carabinieri
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