Carcassa d’orso rinvenuta nei boschi del Trentino: chi o cosa lo ha ucciso?

Ancora un orso morto in Trentino. La carcassa è stata rinvenuta in Val di Non nei giorni scorsi. La causa della morte è ancora sconosciuta. Saranno gli esami a stabilire chi o cosa abbia ucciso questo selvatico, la cui vita sta diventando un inferno

Ancora notizie di decessi di orsi dal Trentino. Un altro esemplare è stato rinvenuto senza vita nella regione settentrionale. A comunicarlo in una nota stampa è la Provincia autonoma di Trento, che di recente ha riferito del prelievo di una carcassa di orso adulto.

Il corpo è stato trovato in Val di Non, a ridosso dei boschi di Cis. Il selvatico giaceva vicino a un frutteto. Da una prima osservazione sembrerebbe che l’orso sia morto giorni fa. Non è chiaro, ancora, se si sia trattato di un attacco da parte di un altro orso oppure un atto di bracconaggio.

Saranno gli esami effettuati dall’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie a determinare le cause della morte del plantigrado. Naturali o meno, resta il fatto che il Trentino ha perso un altro orso.

L’animale non è stato ancora identificato. Non si sa se sia uno degli orsi “problematici” nella lista nera della Provincia di Trento, come denunciano gli attivisti per i diritti degli animali.

Ciò che invece sappiamo, e sono i fatti a confermarlo non solo le parole degli animalisti, è che in Trentino è in corso una strage di orsi.

Sin da quando la specie è stata reintrodotta nel Brenta, obiettivo del progetto europeo Life Ursus, decine e decine di orsi sono scomparsi, abbattuti dal Corpo forestale trentino o morti durante le operazioni di cattura. Quasi 70 esemplari fino a oggi, ma è il caso di aggiornare l’elenco.

Come i lupi in Alto Adige (e non solo), l’orso continua a essere perseguitato nel suo habitat, scacciato, inseguito dalle auto perché percepito come pericolo e nemico pubblico.

Non vuoi perdere le nostre notizie?

Fonte: Provincia autonoma di Trento

Leggi anche:

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook