Qual è realmente il prezzo del tuo tour in cammello a Giza e altri luoghi d'interesse d'Egitto? Non immagini i maltrattamenti che cammelli e cavalli subiscono, frustati, picchiati e sfruttati fino a quando, sfiniti, vengono abbandonati come rifiuti
Trascinati con brutalità da un luogo turistico a un altro, sfruttati fino all’ultimo passo per essere poi abbandonati come rifiuti una volta che il loro corpo collassa. In Egitto, il business dei cammelli è un continuo di maltrattamenti e orrori, sponsorizzati dal turismo.
Lo avevano denunciato gli attivisti dell’organizzazione PETA Asia in un’investigazione del 2019, mostrando al mondo intero tutto ciò che accade a questi animali prima e dopo le escursioni nel deserto.
Che sia a Luxor o al cospetto delle Piramidi di Giza, i cammelli stremati, con cicatrici e ferite nascoste con cura per rendere gli animali più presentabili. Le immagini da brividi rilasciate allora avevano suscitato indignazione, esortando l’intervento del Ministero del Turismo e delle Antichità egiziano.
Nel 2023 e 2024, la PETA Asia è tornata in Egitto per una nuova indagine e nulla è cambiato da allora. Cammelli e cavalli continuano a essere sfruttati senza limiti dall’industria del turismo per tour in cammello, giri in carrozza, fotografie.
Quello, però, è quello che i proprietari degli animali promuovono. Le crudeltà vengono occultate non distante dai principali punti di interesse. Fuori dal circuito turistico di Giza gli attivisti della PETA hanno rinvenuto cadaveri di cammelli e cavalli in una discarica.
Un cimitero a cielo aperto tra la spazzatura. Un susseguirsi di corpi troppo deboli per sopportare anche solo una frustrata in più. I corvi si nutrono di quel che resta di loro, ma in quell’ammasso di ossa e rifiuti è stato trovato anche un cavallo ancora vivo, lasciato morire di stenti.
Scioccante non è assistere solamente a queste crudeltà disumane quanto anche constatare che siano le stesse autorità governative, come chiosa la PETA, a ostacolare ogni possibilità di cambiamento.
Turisti consapevoli delle condizioni pietose dei cavalli e cammelli in Egitto (e non solo) hanno documentato forme di maltrattamento, ma le forze pubbliche presenti sul posto avrebbero confiscato schede SD e intimato di cancellare foto e video.
Tutto questo mentre, a poca distanza, i lavoratori si accanivano con violenza gli animali. Il materiale raccolto testimonia la gravità del trattamento riservato a cavalli e cammelli, considerati meno che oggetti.
Le violenze accadono in ogni angolo, dal famigerato mercato di cammelli di Birqash alle Piramidi e ai mattatoi, dove gli animali vengono uccisi tra colpi di machete e calci. Bisogna porre fine a questa macabro sistema di sfruttamento.
La PETA continua a chiedere alla classe dirigente egiziana di regolare e vietare queste attività anacronistiche e pericolose, promuovendo al contrario un turismo più rispettoso degli animali.
Non vi è bellezza o intrattenimento nella sofferenza altrui. E i cavalli e i cammelli d’Egitto quella sofferenza la patiscono ogni attimo. Se non vuoi essere parte del loro dolore, non scegliere questo tipo di attrazioni con animali.
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Fonte: PETA
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