Fucili già a 16 anni e stagione venatoria prolungata? Ritirata la proposta di legge sulla caccia

Caccia: la proposta di un senatore della Repubblica ha sollevato un polverone di polemiche aprendo alle licenze di caccia ai 16enni e altri cambiamenti dell'attività venatoria. A contestare il disegno di legge anche il ministro Lollobrigida

Polemica sulla rete e non solo da quando, nelle ultime ore, non si fa che discutere di una proposta sul tema caccia che punterebbe a introdurre una serie di discutibili novità nel panorama italiano.

La proposta era stata avanzata dal senatore Bartolomeo Amidei, rappresentante di Fratelli d’Italia e firmatario della modifica della legge 11 febbraio 1992. Stando agli ultimi aggiornamenti l’iniziativa sarebbe svanita nel nulla.

Tra i punti più spinosi vi erano il via libera a imbracciare i fucili già a 16 anni d’età concedendo così le licenze ai giovanissimi cacciatori, la chiusura della stagione venatoria a febbraio, il riassetto dell’ISPRA.

Come non era difficile immaginare, il disegno di legge ha indignato profondamente le associazioni animaliste del Belpaese e l’opposizione. Anche il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, aveva contestato la mossa di Amidei e preso le distanze.

Il ministro avrebbe chiarito, infatti, che una simile proposta non sarebbe mai stata concordata con il Governo trattandosi di un’idea del senatore. Per evitare incomprensioni, la proposta doveva allora essere ritirata quanto prima. Così sarebbe stato fatto.

Per le organizzazioni di tutela animale, tra cui l’Oipa, si può tirare un sospiro di sollievo, ma abbassare la guardia mai. Ciò non significa, infatti, che l’attività venatoria non sia oggetto di riorganizzazione in futuro.

Lo dimostrano anche i fatti che vedono protagonista il lupo sul territorio comunitario. A livello europeo il predatore potrebbe perdere lo status di specie rigorosamente protetta. (Leggi anche: Da “rigorosamente protetto” a “protetto”: la Commissione europea vuole declassare lo status di protezione dei lupi)

È importante però specificare in che modo si intenda procedere e su cosa intervenire nel rispetto della regolamentazione dell’Unione europea e delle richieste della popolazione.

Il dibattito caccia continua a essere molto acceso. Se da un lato cittadini e animalisti protestano per l’abolizione della caccia per mettere fine al massacro di centinaia di migliaia di animali ma anche per motivi legati all’incolumità pubblica, dall’altro le organizzazioni di cacciatori vogliono meno restrizioni.

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