La stagione venatoria 2022-2023 inizia purtroppo oggi e già dalle prime ore del mattino migliaia di animali hanno perso la vita in nome di una attività che qualcuno ha ancora il coraggio di definire "sport"
La terza domenica del mese di settembre è purtroppo arrivata e con essa l’apertura della stagione venatoria 2022-2023. Dalla giornata odierna e più precisamente da un’ora prima del sorgere del sole sono iniziati gli spari per sterminare la fauna selvatica presente sul nostro territorio. Il motivo, un biocidio legalmente chiamato caccia.
Non in tutte le Regioni del nostro Paese, però, i cacciatori si sono armati oggi di munizioni e cani al seguito. In Umbria, Lombardia e Campania i rispettivi TAR hanno disposto lo stop dell’apertura della stagione venatoria almeno fino al 1 ottobre, ma purtroppo non per tutte le specie selvatiche che saranno vittime di noi esseri umani.
Una strage che ogni anno si ripete a seconda del periodo e del calendario venatorio, che consente ai cacciatori di sparare alle cosiddette “specie cacciabili” dai 3 ai 5 giorni a settimana. Ma vittime di questa macabra attività, per alcuni un passatempo e persino uno sport, non sono solamente gli animali, ma anche i cittadini e i loro animali domestici.
Ogni anno, nel corso della stagione venatoria, si registrano sempre più incidenti. Secondo il dossier Vittime della caccia per l’anno 2021-2022 sono state 90 le persone colpite “erroneamente” da proiettili. Di queste 24 hanno perso la vita.
È difficile invece solamente immaginare a quanto ammonti il numero delle vittime tra gli animali. Secondo le stime della LAV solamente nelle Regioni Veneto, Lombardia, Sicilia e Toscana sono oltre 400 milioni gli animali uccisi dai cacciatori ogni anno, più di 4 milioni per ogni giornata venatoria.
Malgrado le petizioni e le proteste da parte di tantissime associazioni animaliste e privati, ogni terza domenica di settembre ancora assistiamo a questo scempio
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